Sarah Jezebel Deva – The Corruption Of Mercy

Non starò qui a tediarvi elencandovi nomi e band con le quali ha collaborato e cantato Sarah Jezebel Deva, per iniziare vi basterà avere coscienza di non essere di fronte alla prima sbarbata di turno, quella che tenta la fortuna con una musica catchy o se volete “di moda” come il symphonic gothic metal. E proprio da esperta navigata Sarah affronta questo suo secondo disco solista, estraendo dal cilindro una prova interessante e sufficientemente varia. La musica contenuta su The Corruption Of Mercy non risulta mai smaccatamente banale nella costruzione (si potrebbe dire di si per il genere scelto, ma non lo farò), anche se le canzoni appariranno da subito come “dolci e zuccherose”. C’è da specificare di come riescano (stranamente) a mantenere alta l’attenzione per tutta la durata del disco. Non è poi così facile trovare musica dal chiaro intento “commerciale”  come questa optare verso strade diverse rispetto il classico binomio strofa-ritornello-strofa ritornello.
Ci sono tante tastiere e tanta sinfonia su The Corruption Of Mercy (questa cosa farà certamente gola alle sterminate legioni di estimatori di Nightwish, Epica e Within Temptation), ma talvolta troviamo anche una sorta di “aggressione” a smorzare leggermente l’atmosfera predominante. In questo circolo di chiaro/scuri Sarah indovina tutti (o quasi) gli interventi, dimostrando di avere ottime capacità interpretative e di inserimento su ogni sfarzosa e diversificata variazione (quando sale la sua voce rende maggiormente rispetto ai momenti “di calma” dove appare invece “leggera”, quasi indifesa), offrendo infine una prova mai lineare e assai rispettosa.

La produzione fa il suo con la parola “pulizia” al proprio fianco, gli ingenti sforzi sinfonici vengono evidenziati, ritagliati su parti vocali che potrebbero portare alla mente un parco gruppi compreso dai Lacuna Coil ai The Gathering. Ma c’è tanto di Sarah e in più di un occasione ritroveremo quel “non so che” di familiare con quanto fatto da lei in precedenza.

Le prime quattro canzoni sono senza dubbio le migliori del lotto, su No Paragon Of Virtue sembra quasi di percepire dei Dimmu Borgir senza la voce maschile, il risultato se inserito in questo genere appare decisamente come riuscito. La seconda The World Won’t Hold Your Hands si fa ricordare per l’ossessività del buon ritornello, mentre la terza A Matter Of Convenience è il piccolo gioiello dell’insieme, svolgimento “leggiadro” e grandi saliscendi di melodie ad impreziosire. Silence Please rafforza ai massimi livelli la parte operistica, portando alla memoria classiche atmosfere care ai film di Tim Burton. Le tre canzoni centrali di The Corruption Of Mercy le vedo come delle speciali bonus tracks poste in anticipo, purtroppo il valore del disco arriva a risentirne un pochino, ma fortunatamente niente risulterà come inascoltabile. Dapprima troveremo la famosa cover di Zombie, resa in qualche modo più “docile”  rispetto l’originale, di sicuro non è una canzone semplice da coverizzare, ma qualche qualche ascolto in più potrebbe renderla maggiormente appetibile rispetto al normale shock iniziale. Pesci fuor d’acqua appaiono anche il dolce lento Pretty With Effects (non è malissimo, ma perde messo in questa posizione) e la breve quanto “inutile” strumentale What Lies Before You. Nel finale il gruppo decide di smorzare leggermente il lato tastieroso per favorire le chitarre come si evince dalla diretta Sirens (capace di crescere notevolmente con gli ascolti) o la voce come su The Eyes That Lie, mentre la title track in maniera dolce -come una ninna ninna- mette la parola fine sul disco.

The Corruption Of Mercy è un lavoro che bisogna sapere utilizzare e gestire. Alcuni picchi non dovranno illudere, mentre su altre cose bisognerà applicare la parola “pazienza”. Il valore resta nella media, di certo non delude ma le sensazioni “da grande ascolto” sono da ricercarsi altrove.

  • 62%
    - 62%
62%

Summary

Listenable Records (2011)

Tracklist:
01. No Paragon of Virtue
02. The World Won’t Hold Your Hand
03. A Matter of Convenience
04. Silence Please
05. Zombie (The Cranberries cover)
06. Pretty with Effects
07. What Lies Before You
08. Sirens
09. The Eyes That Lie
10. The Corruption of Mercy