Revelations of Rain – Emanation of Hatred è l’apice della band russa
I Revelations of Rain (il nome originale recita testualmente: Otkroveniya Dozhdya) ne hanno fatta di strada in soli tre anni. L’esordio Marble Tones of Despair mostrava – naturalmente – molti difetti e pochi pregi. Mentre il secondo album omonimo portava con sé miglioramenti già ben delineati. Ma il cerchio si chiude con l’uscita del terzo capitolo discografico intitolato Emanation of Hatred. Solo qui la formazione russa raggiunge la piena maturità sonora, dimostrando come certi risultati importanti possano arrivare solo attraverso logiche ben precise e una speciale combinazione di pazienza e tempo.
Emanation of Hatred si lascia ascoltare con piacere nei suoi scarsi cinquanta minuti (che, almeno nel mio caso, scorrono assai in fretta) di ottimo gothic/death-doom metal, e si propone silenziosamente tra le migliori uscite del 2010 nel suo genere. Il sound è molto caldo e romantico (azzeccata la copertina rossa e inquietante, perfettamente musicata dalla strumentale Salvia Divinorum), mentre il songwriting deve molto al binomio My Dying Bride/Swallow the Sun. Le influenze finlandesi emergono soprattutto nelle parti più violente e dilatate, proprio laddove il growl si fa profondo e maggiormente interpretato.
Ogni brano ha un buon motivo per far parte della tracklist e non c’è un solo momento di stanca. Dall’iniziale Time (varia e dagli spigoli ben marcati, con anche un momento death metal di vecchia scuola) fino alla conclusiva In Expectation of Awakening (capace di “spegnere” a dovere l’album), si respira una desolazione agghiacciante, fatta di arpeggi spenti e parti atmosferiche aperte da flebili tastiere.
Brani cardine: da Our Cathedral a Antithesis of Life
Tra i capitoli più intensi merita particolare attenzione Our Cathedral. Vero e proprio manifesto della perfezione raggiunta dai Revelations of Rain, mentre il brano più complesso porta il nome di Antithesis of Life, variegato e difficile da scardinare. Non per questo meno riuscito, anzi: la sua incompiuta bellezza diventa il perno dell’intera opera, regalando un finale altamente struggente. Una doverosa citazione spetta anche a Hidden (in particolare per le sue strofe) e alla breve Mortido, la cui durata farebbe pensare a un brano aggiunto all’ultimo momento per riempire qualche minuto. Al contrario, anche questa traccia riesce a giustificare la propria presenza.
Posso solo dire che i Revelations of Rain, con questo disco, sono finalmente “arrivati”, raggiungendo quel traguardo importante a cui aspiravano fin dall’inizio (rimanendo fedeli alla loro personalità, senza eccessi). Da ora in poi li guarderò con maggiore attenzione ed entusiasmo, aspettandomi solo grandi cose da questa lenta e inarrestabile macchina proveniente dalla Russia.
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74%
Riassunto
Solitude Productions (2010)
Tracklist:
01. Время (Time)
02. Наш храм (Our Cathedral)
03. Антитеза жизни (Antithesis of Life)
04. Шалфей прорицателей (Salvia Divinorum)
05. Утаённое (Hidden)
06. Мортидо (Mortido)
07. В ожидании пробуждения (In Expectation of Awakening)