L’etichetta giusta (la francese Les Acteurs de l’Ombre Productions), nel momento giusto e con l’indovinato debutto. Un buon presagio generale, e la parola avvenire pronta ad apparire come buon auspicio, stavano così le cose per i francesi Regarde Les Hommes Tomber nel 2013.
La prima cosa balzatami in testa non appena ascoltato l’esordio omonimo è stata la moltitudine di vie utilizzabili ole possibilità percorribili in futuro. Trovo che la band potrebbe davvero diventare qualsiasi cosa, e tutto ciò è abbastanza eccitante.
Non che brillino completamente di luce propria alla fin fine, eppure la capacità di passare dallo sludge al post “metal/core/black metal” è così naturale che quasi finiremo azzerati, incapaci di capire esattamente la forma di ciò che stiamo realmente ascoltando. Non bisogna però pensare a qualcosa di complicato o arzigogolato, in primis la produzione bella chiara ci aiuta – e tanto- ad inabissarci nel sound “pastoso” della band (ottimamente iniziato dalla strumentale Prelude e proseguito degnamente nella omonima e cantilenante breve traccia strumentale), secondariamente è l’impatto a dominare formando una sorta di calamita circolare, pronta a trascinare verso di sé ogni piccola cellula posta o nascosta nei paraggi.
Poco importa se si parla della magnifica ed ottimamente spiattellata Wanderer of Eternity (pezzo che non stonerebbe affatto dentro un lavoro con firma Cult of Luna), dell’epico e “progressivo” monolite intitolato Ov Flames, Flesh and Sins o della ferale Sweet Thoughts and Visions. Strofe così indovinate da lasciare il segno quelle di A Thousand Years of Servitude, trascinanti come poche mentre The Fall inizia evanescente prima di trovare la necessaria concretezza nel tempo, mostrandoci solamente uno dei possibili “mondi reali” della creatura Regarde Les Hommes Tomber (tra sfuriate, trasporto,rintocchi ed onirica confusione).
Anche la durata complessiva di nemmeno quaranta minuti aiuta, venendoci inesorabilmente incontro. E chi non riuscirà ad assimilare tutto alla prima, sarà invogliato a riprovarci da una certa “immediatezza” di facciata (ma anche grazie ad echi e riverberi capaci di rimanere attaccati da qualche parte). Le sembianze sono quelle di un monumento in miniatura, piccolo, sicuramente nascosto ma già solido e difficile da abbattere.
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Summary
Les Acteurs de l’Ombre Productions (2013)
Tracklist:
01. Prelude
02. Wanderer of Eternity
03. Ov Flames, Flesh and Sins
04. Sweet Thoughts and Visions
05. Regarde les hommes tomber
06. A Thousand Years of Servitude
07. The Fall