Paganizer – World Lobotomy

Attivi dal 1998 e mai domi, l’intenzione di mollare la presa mai tenuta in considerazione. Stiamo parlando degli svedesi Paganizer e di World Lobotomy, nuova dimostrazione di forza e tenacia. Un disco che non chiede altro di venire -disperatamente- ascoltato e vissuto con truculenta passione.

Nessuna riscrittura di generi, nessuna novità, dovete immaginarvi i Paganizer come loschi e mai sazi forgiatori di materia calda e ferrosa, niente fa loro paura, l’importante è sparare fuori riff grassi su riff grassi, incessantemente, canzone dopo canzone, minuto dopo minuto, senza premurarsi di ciò che le farà da contorno. E’ un po’ come sputare in faccia a chi vi viene incontro, loro suonano death metal svedese, sanno come si suona ma soprattutto sanno come si trascina l’ascoltatore per mezzo dell’effetto calamita, e non c’è stupore nel vedere mutare i propri spazi dentro una precisa trincea, soli pochi secondi bastano per fare e disfare.

Intro più 11 brani, in questo consiste World Lobotomy, un disco che si mantiene vibrante e pieno di costruttiva voglia. L’inizio regala forti emozioni (classico “inganno” dato dall’entusiasmo, anche alla fine troveremo però dei buoni pezzi) con title track, The Sky On Fire e Mass of Parasites, non si resta fermi, è questo ciò che conta, l’headbanging nasce sfrenato ma allo stesso tempo ci godremo l’imponenza di chitarre sempre ingombranti, prodighe nell’affettare ogni cosa che sciaguratamente passa sotto tiro.

Accompagnato da una copertina che è pura gioia per gli occhi (per l’ascoltatore di un certo tipo), World Lobotomy non chiede altro di essere preso per ciò che è, un solido disco death metal svedese con le dovute influenze del caso (influenze che passano quasi in secondo piano rispetto al “chiasso” e al divertimento profusi, la mente rimane piacevolmente sgombra), espressione di forza e roboante melodia. Quaranta minuti che volano via su chitarre che stregano e grattano rozzamente ed un growl “catramoso” del solito Rogga (stanchezza? una parola sconosciuta!), che per quanto mi riguarda potrebbe continuare nel suo proclamare all’infinito.

World Lobotomy l’ennesima conferma di una discografia tanto lineare da far la sua porca e sporca impressione.

  • 70%
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Summary

Cyclone Empire (2013)

Tracklist:

01. Prelude to the Lobotomy
02. World Lobotomy
03. The Sky on Fire
04. Mass of Parasites
05. As Blood Grows Cold
06. Ödeläggaren
07. You Call It Deviance
08. As the Maggots Gather
09. Trail of Human Decay
10. The Drowners
11. The Last Chapter
12. Hunt Eat Repeat