Mezz’ora abbondante di colante melodia “post metal/sludgiosa”, due brani e tante-tante emozioni pronte a piombare al nostro cospetto per dominare i minuti che ci terranno beatamente coinvolti. Dispiace arrivare tardi su Cold, opera seconda del progetto britannico OHHMS (uscito nella seconda metà del 2015), ma come si è soliti dire “meglio tardi che mai” e quindi via, partenza verso queste note ponderate, quasi “pacifiche” ma cariche di una forza magnetica mica da poco.
Una copertina ordinata e dal taglio “rituale” risulta una perfetta compagna alla musica, ci accoglie all’interno di due brani (il primo 18 minuti, il secondo 14) viscerali, due pezzi da far ruotare a ripetizione sino allo sfinimento. E loro ci verranno incontro senza procurare alcun disagio sullo sfondo ma solo un’insana di voglia di voler continuare finché “c’è ne”. E’ questa la speciale pozione irradiata dagli OHHMS, una specie di calamita strutturale capace di afferrare la nostra attenzione sin dalle prime barcollanti e disilluse note.
I due brani riescono pure nel compito di dare sensazioni differenti, la prima The Anchor sarà definibile come “più lineare e pacifica” mentre la seconda Dawn Of The Swarm assumerà lineamenti “scorretti, pungenti e vocalmente acido-arroganti”. Due modi differenti sul come affrontare le grosse durate non c’è che dire, due modi che riusciranno ad intrappolarci senza chiedere il permesso, poco ma sicuro.
Il sound è bello “rotondo” e lascia un giusto ma lontano sentore di acidità, mentre sulla prestazione vocale non c’è davvero niente da discutere, sarà come dev’essere e stop, quell’arma in più per questo tipo di produzioni. Ed è così che gli OHHMS tesseranno la loro tela, così che ci traineranno nel loro mondo.
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Summary
Holy Roar Records (2015)
Tracklist:
01. The Anchor
02. Dawn of the Swarm