E’ un quadro generale inquietante, pieno di schizzi e di umori dettati unicamente dall’istinto viscerale.
See The Light Beyond The Spiral sembra così voler riflettere il suo titolo con pieno diritto, mostra ansie, dolori e “strane forme di vita”, si propone amichevolmente di centrifugarci le cervella senza bisogno di anestesie varie. Lampi alternativi spingono la lancetta verso l’indefinito, perché ai Nudist importa passeggiare dentro il loro vortice, tenerlo in movimento, seguire una carreggiata specifica dettata da soli impulsi naturali e sadici. Queste le uniche inafferrabili verità che troverete su questo loro psicotico, ribollente ed eclettico disco.
Il sound secco agisce in forma di lama rotonda, questa viene girata e rigirata sulla pelle solo per il gusto di vedere reazioni ed emozioni di chi vi si ritroverà incautamente dentro. E’ un labirinto sonoro asfissiante, grondante di una particolare forma di chirurgia astratta mista ad un strano senso di impalpabile sporcizia. See The Light Beyond The Spiral è un deserto di polvere smosso dopo tempo dalla sua meritata quiete, svolazza ignaro e privo di limiti dentro la sua ritrovata libertà; ci frusta gli occhi, cambia le già poche regole riscontrabili, in poche parole: “avanza come gli pare, spostando le cose egoisticamente”.
Si segue un’ispirazione nevrotica, la quiete non è mai esattamente confortevole, le sensazioni si ricordano della loro umanità solo di tanto in tanto, specialmente quando appare lo spettro di una dilaniante prestazione vocale (non aspettatevi grazia da questo lato).
Le canzoni sono cinque ma è come se la suddivisione non volesse realmente sussistere, cercare di farla o anche solo pensarla equivarrebbe a gettare via inutili minuti. See The Light Beyond The Spiral serpeggia con il suo andamento ipnotico, afferrare tutto diventerà pressoché impossibile, smuoverà però anche attenzione, e l’incauta voglia di riprovarci ancora e ancora (sempre invano forse), per una nuova missione che realizzeremo essere impossibile già dopo una manciata di minuti.
Cercare di descrivere a suon “definizioni” la loro musica creerebbe solo un grande quanto avulso macello. Postura sludge/post metal/rock con squarci psichedelici e latenti tappeti rumorosi, secche coltellate alternative (se ascoltate gli Helmet potreste avere più di un motivo per finire qui dentro) condite da aride ritmiche carnali. Il disco apre con gli undici minuti di Horror Vacui, sorta di cerimoniale iniziatico sviluppato con piglio e svolgimenti volti al crescendo. Concealed Underground è sfogo che fa male, nient’altro che lacerante abrasione fatta morire su una title track di energico e vituperato trasporto.
C’è poi il pericolo di tagliarsi sulla superficie piatta di Blind Spiders, il suo aspetto confortevole è solo apparenza pronta a colpire subdola, a rilento. La conclusiva Suicide è una marcia slabbrata, inquietante nel suo tentativo di mascherare ferite troppo evidenti ed impossibili da nascondere .
Vi esalterà o deprimerà, ma detto banalmente “non vi lascerà in ogni caso indifferenti“, di quello non ci sarà mai il minimo pericolo. Cercare di stabilire un voto o un valore esatto risulterebbe estremamente pericoloso, più facile non pensarci nemmeno e concedersi beatamente.
A questo punto serve solo chiudere i battenti e ribadire il loro semplice motto: “stay nude, stay rude“.
Riassunto
Dio Drone, Shove Records, Oniric Recordings, Santa Valvola, Taxi Driver, Death Crush (2015)
Tracklist:
01.Horror Vacui
02.Concealed Underground
03.See The Light Beyond The Spiral
04.Blind Spiders
05.Suicide