Le band portoghesi riescono sempre ad imprimere un “non so che” al loro timbro e alle loro impressioni/composizioni, piccole o grosse motivazioni (dipende ovviamente dai casi) che arrivano puntualmente a catturarti senza manifestare mai troppi o evidenti problemi. E’ questo il caso dei giovani Névoa e del loro secondo full-lenght intitolato Re Un, un disco “denso e concentrato al meglio”, riposto con accortezza in quattro capitoli puntigliosi della durata complessiva di circa 32 minuti. Il disco scivola via utilizzando tipiche colate sonore post metal (tinte di arte nera), ma se il genere resta più o meno “ben inquadrato” a stupire troveremo l’ispirata abilità ed un feeling profondo/abrasivo profuso ad ottime manate da parte di questi ragazzi che di certo dimostrano di non conoscere la parola “timore”.
Re Un lascia scorrere le note amabilmente giocando forte su una forza massiccia proposta con salda autorità, in questa maniera non emergono momenti piuttosto di altri, tanto che non salteranno mai fuori pezzi in grado di “bloccarti” da quanto belli ed unici sono. No, niente di tutto questo con i Névoa, i ragazzi portoghesi pensano piuttosto ad agire a livello cerebrale (suonano “caldi” ma non te lo danno troppo a sentire), e solo tramite l’esclusivo utilizzo di continue, piccole ed indolori scosse sottopelle. In tal modo eviteremo chirurgiche “distinzioni” fra le canzoni, finendo per prediligire l’ascolto nella sua catramosa e riuscita globalità.
I Névoa sanno come far ruotare le ambientazioni a proprio piacimento, in tal modo attraverseremo spaccati ritmici di una certa importanza e momenti “chiusi” volti ad incupire volutamente l’atmosfera e il nostro grado di percezione generale. Nulla per cui uscirci di testa quindi, ma se è la solidità ciò che andate cercando, un giretto su Re Un potete anche provare a farlo.
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Summary
Avantgarde Music (2016)
Tracklist:
01. I Communion
02. II Contemplation
03. III Conflict
04. IV Closure