Torri del silenzio è il terzo fiero disco dei Movimento D’Avanguardia Ermetico, la band da sfogo a tutta la sua passione cogliendo al momento giusto l’interesse della sempre attenta Avantgarde Music (la confezione in digibook A5 promette -già in partenza- ulteriore lustro all’opera). L’album è tutto fuorché immediato, però riesce a trasmettere da subito sensazioni “piacevoli ed ingombranti”, promette la certezza di un valoroso accompagnamento, ma erge anche alte mura in qualità di difesa. La voglia di ascoltarlo, esaminarlo e viverlo nuovamente farà alla fine sicura differenza, precludendo un certo livello estatico a chi mollerà esausto nel mezzo del cammino.
Non vi sarà facile valicare questo passaggio, il completo trasporto si tramuta per l’occasione in inevitabile e tagliente arma a doppio taglio (sarà facile cadere in trappola di un incedere bello convinto, sia nel bene che nel male), un ago pericolante che deciderà lodi, noie ed alterne sorti. Non esiste una via di mezzo per affrontare un percorso onirico e denso di spine come questo, esiste solo il “connettersi” o l’ancora più semplice “non farlo” (questa la banale equazione), semplice è cadere vittime di questi “lampi rimembranti” trainati con forza da un progetto che prosegue per il suo stile, incurante di ciò “che tira” o degli spettri che lo circondano. I fatti sembrerebbero dare loro ragione, e la loro progressione sta sotto gli occhi di tutti, ormai pronta ad affrontare il definitivo ed audace gradino.
E’ un rituale sfiancante, in grado di allontanare pedissequamente corpo e testa, ma proprio nella sua particolare “ricerca ossessiva” trova la sua completa e rude forza, un potere in grado di crescere a livelli vertiginosi, per ambire all’abbraccio definitivo ma sotto certi aspetti continuamente “differente” (venitemi incontro, alla fine è questo che sanno fare “ottenere diversità suonando esteticamente uguali ad altri”). La ragione guida i Movimento D’Avanguardia Ermetico, il controllo che cerca lo scontro con il lato aspro ed “alto” della faccenda, in tutto questo voce e liriche giocheranno il loro ruolo nevralgico, determinante per sigillare ed acchiappare tutto quello che riusciremo a far fluttuare.
Torri del silenzio è un flusso poetico, riflessivo e a suo modo cangiante, gli ingarbugliati labirinti della mente saranno lentamente inquadrati, messi in ordine, riposti nell’abbraccio di una sospensione dominante, sventrata da una prestazione vocale fiera e sprezzante, sentita e continuamente soppesata sotto i bagliori di ogni parola versata (come potete intedere dalla tracklist è interamente esposto in lingua).
Affrontare le loro lunghe composizioni sarà tutto fuorché un semplice passatempo. Come per ogni cosa fatta bene sono richiesti tempo e tanta, ma proprio tanta pazienza, è sordo e tumultuoso l’incedere, e la coscienza prima di proseguire dovrà comprendere il concetto a fondo. Elegante ma “scorbutico”, un disco che bisogna -più di tanti altri- saper indossare.
- - 77%77%
Riassunto
Avantgarde Music (2015)
Tracklist:
01. La caduta
02. Risonanza originaria del tremendo
03. La cresta verso Grauhaupt
04. Sorge la stele e l’enigma
05. Torri del silenzio