Difficile parlare dei Morgoth, storico combo tedesco della scuderia Century Media, autori (nel lontanissimo 1993) del brillante Odium: un purissimo concentrato di ansie, nevrosi, paure (leggasi industrial) bilanciato da intuizioni piuttosto innovative.
Difficile non esultare per tale crescita artistica, per tale preziosa metamorfosi sfociata ancor più prepotentemente nel successivo Feel Sorry for the Fanatic: un titolo bellissimo, un’ ironia pungente… uno scherzo davvero in grado di uccidere!
Ebbene si… ecco l’ennesimo platter decisamente influenzato dai Killing Joke (in questo caso dal loro lato più apocalittico) ed ecco l’ennesimo top-album da andare a (ri)spolverare immediatamente.
Il suono cristallino dei Woodhouse Studios di Dortmund (Tiamat, Moonspell) guida i Morgoth nei loro (…nostri?!) più estremi turbamenti. Il nervosismo rimpiazza la collera, la brutalità cede il passo alla più spietata visione tecnologica. I brani paralizzano immediatamente l’ascoltatore, grazie a quella struttura spesso imprevedibile (ricordate i Prong di Rude Awakening ?) articolata e schizzata (impossibile non nominare i migliori viaggi del Voivod canadese) fino a gelarlo definitivamente, senza appello.
Cercate un’emozione particolare? Ecco la perfezione dell’opener This Fantastic Decade, l’inquietudine di Last Laugh; brano da ascoltare in un posto tranquillo, mentre si ammira lo scatenarsi dell’apocalisse tutt’intorno, l’ambiguità di Cash… …And it’s Amazing Consequences, geniale punzecchiatura a tutti quei stempiati fanatici (…appunto) fieri di vivere nel loro sudicio e limitatissimo ghetto.
Volete sbattere la testa contro al muro, travolti da un’insensibile pesantezza?
Ecco arrivare il micidiale groove di Curiosity. O forse preferite riflettere sull’inutilità della razza umana, lasciandovi guidare dall’andatura dolorosa di Forgotten Days?
Non riesco a proferir verbo, il giorno del giudizio è alle porte ormai: l’arpeggio di Graceland ne delinea le forme… concedetemi prima un ultimo desiderio, 5 minuti di puro godimento, qualcosa che per un attimo mi illuda di aver ottenuto tutto dalla vita, anche se in realtà altro non ho avuto che un pugno di mosche (Watch the Fortune Wheel).
Difficile parlare dei Morgoth, specialmente se dopo tutta questa carne al fuoco (alla quale sarebbe davvero bastato un pizzico di originalità in più per plasmare il capolavoro definitivo della carriera) seguono anni ed anni di silenzio, interrotti recentissimamente – 2014 appunto – dal tedioso God is Evil.
E mentre nei ghetti di cui sopra si celebra il veemente ritorno del figliol prodigo, tra queste pagine – ahimè – se ne dichiara tristemente il decesso artistico.
Il passo del gambero ha colpito ancora!
- - 85%85%
Riassunto
Century Media (1996)
Tracklist:
01. This Fantastic Decade
02. Last Laugh
03. Cash…
04. …and Its Amazing Consequences
05. Curiosity
06. Forgotten Days
07. Souls on a Pleasuretrip
08. Graceland
09. Watch the Fortune Wheel
10. A New Start