Ecstasy rappresentava il terzo album per la death metal band polacca Manipulation, il disco usciva nel 2015 proponendoci un buon frullato di genere, ne troppo fissato sulla tecnica, ne esageratamente “lineare” per decidere di scartarla con troppa facilità a priori. Dalle loro fucine uscivano in tal modo tre quarti d’ora arrembanti e dal taglio moderno (ma solo per metà per essere sinceri), capaci di esaltare alcune movenze tipiche da vecchia scuola senza dover per forza rinnegare un’affilata attualità.
L’unione fra queste due visuali rendeva interessante Ecstasy, lavoro che si farà largo a suon di sonore accettate e manipolate condense ritmiche (a volte saremo persino aggrediti da strane sensazioni alternative, spunti ben affogati nel resto però, mai volenterosi nel primeggiare). Non saranno però da sottovalutare alcune serpeggianti linee melodiche che di tanto in tanto arriveranno ad infarcire il prodotto con salti di classe e voglia.
I brani presenti in tracklist scivolano via bene e non sembrano volere proporsi nel classico “passo più lungo della gamba”. Questa scelta alla lunga paga perché ci tiene inchiodati dentro una dimensione ideale, una dimensione che cerca di badare il più possibile al sodo, a ciò che l’occhio può vedere senza produrre fatica. E sarà in questo modo che rimarremo avvinghiati su pezzi sempre bilanciati, a modo loro efferati, sagaci e incantatori.
I Manipulation non solo omaggiano il timbro death metal del loro paese (una su tutte, la martoriante Sunset over Vatican) ma si divertono pure ad infarcire le loro composizioni con sparate al fulmicotone che non sfigurerebbero su qualche album di preciso e tecnico brutal di provenienza americana. Ma nonostante tutto riuscire a materializzare dove “saranno” o dove si andrà a parare da un momento all’altro resta un’impresa difficile da definire, si che non ci troviamo di fronte a chissà quale innovazione sonora, però i Manipulation riescono a confondere, a mescolare alcune cose rimanendo pur sempre a sguazzare nell’ordinario. Questo particolare mix rende quantomeno curioso Ecstasy, un album prodotto bene e suonato ancora meglio.
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Summary
Satanath Records (2015)
Tracklist:
01. Insomnia
02. Sic Itur ad Astra
03. Lifetime
04. Bad Boy
05. The Paradigm of Existence
06. Sunset over Vatican
07. Temples of Vanity
08. Burn Motherfuckers!
09. Dźwięk upadku
10. Ecstasy