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Copertina dell'album Terror Hungry dei Lost Society

Lost Society – Terror Hungry

Un altro giro nella “new generation of thrash metal”.
Dopo la poco convincente prova (a mio avviso) delle Nervosa. Ora è il turno dei finlandesi Lost Society, che tornano alla carica con il secondo album Terror Hungry.

Essere piombati di già sotto Nuclear Blast è di per sé un segnale: significa che la band è ben supportata, seguita, e probabilmente anche considerata come uno dei nuovi nomi su cui puntare. Anche in questo caso, ci troviamo di fronte a un gruppo formato da bei ragazzi, dettaglio che, non di rado, contribuisce ad accendere l’entusiasmo delle più giovani metalheads. Magari disposte a sorvolare sulla qualità della proposta, rinunciando a ben altro per abbandonarsi completamente ai cavalieri del thrash più rude e “maleducato” del momento.

All’ascolto della title track Terror Hungry avevo già pregustato una sana sessione di scapocciate, una di quelle in cui ci si dimentica di tutto per lasciarsi andare e affrontare la vita a colpi di riff. Invece, oltre a questa traccia, sono davvero pochi i momenti che mi hanno convinto. La doppietta iniziale, Game Over e Attaxic, riesce ancora a soddisfare, ma già dopo poco l’ascolto comincia a trascinarsi senza troppo mordente, fino a diventare prevedibile e stancante. Nessun completo disastro, certo, ma un senso di delusione diffusa che aleggia con una certa insistenza.

Resto quasi incredulo nel constatare quanto velocemente alcuni pezzi si spengano. Qua e là emergono lampi di potenziale, ma per quanto mi riguarda il vero imputato è la produzione, che smorza l’aggressività invece di esaltarla. Finisco per rilassarmi troppo. La tensione cala, l’incisività va a corrente alterna e non sempre in maniera tollerabile, soprattutto quando i brani si allungano fino a cinque minuti senza una reale giustificazione.

Non è tutto da buttare, chiariamolo. I momenti più “mosh” funzionano e risvegliano antichi impulsi, come nel caso della già citata Terror Hungry, che però finisce per essere un brano-esca: promette molto, ma spalanca la porta a un insieme che mantiene ben poco.

Se avete amato Nuclear Assault o D.R.I., un ascolto lo si può anche concedere: qualcosa da salvare, una piccola fiammella di positività, c’è. Ma tutto si riduce a una battaglia tra aspettative e capacità di sopportazione.

I Lost Society si vogliono divertire, e fin qui nulla da eccepire. Ma anche stavolta tocca tirar fuori il vecchio detto: del passo più lungo della gamba. Con pretese più basse, l’effetto sarebbe stato diverso, e forse più riuscito. Certo, continueranno a far casino e magari anche a far divertire il loro pubblico. E chissà, col tempo potrebbero anche trovare una forma più matura e incisiva, perché le potenzialità non mancano affatto.

Peccato: bastava poco per raggiungere una sufficienza stiracchiata. Ma per quanto mi riguarda, stavolta ho sbadigliato troppo. E i voti, purtroppo, devono tenerne conto.

  • 55%
    - 55%
55%

Riassunto

Nuclear Blast (2014)

Tracklist:

01. Spurgatory
02. Game Over
03. Attaxic
04. Lethal Pleasure
05. Terror Hungry
06. Snowroad Blowout
07. Tyrant Takeover
08. Overdosed Brain
09. Thrashed Reality
10. F.F.E.
11. Brewtal Awakening
12. Mosh It Up
13. Wasted After Midnight

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  • Data dell'articolo
    28 Maggio 2014
  • Pubblicato da
    Duke
  • Pubblicato in Recensioni, Thrash Metal/Violent Frequencies/Post Metal
  • Taggato con Lost Society, Nuclear Blast
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Tema di Anders Norén

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