Lake of Blood – As Time And Tide Erodes Stone

Una bella copertina e un coraggioso primo full-lenght As Time And Tide Erodes Stone degli americani Lake of Blood. Nel 2009 li avevamo conosciuti grazie allo split con i Panopticon (band già più conosciuta e funzionale nel ruolo di “traino iniziale”), nel 2011 li ritroviamo con un disco che saprà affascinare i non pochi fruitori della scena black metal americana. Per introdurre al meglio le due “suite” (il disco è composto unicamente da due brani di 17 e 15 minuti) bisogna pensare a nomi di riferimento come Wolves In The Throne Room, Nachtmystium e Panopticon per l’appunto. A farla da padrone sarà un riffing slabbrato ed intenso, un lavoro continuo che catalizza su di se l’enormità della attenzione. I due brani non sono ciò che si dice “facilmente assimilabile” (ma questo potrebbe essere anche un grosso pregio), le chitarre (indiscusse protagoniste) lasciano soltanto solchi e terreno arido dietro le proprie spalle, noialtri ci ritroveremo presto inermi davanti a questo massacro, privati accuratamente da ogni tipologia di riferimento semplice da ricordare.

Proxigean Arcanum si annuncia per via “mare” andando a creare subitaneamente l’ideale colonna sonora per l’immagine di copertina. La produzione cristallina ed opaca in egual misura è la prima cosa a balzare all’orecchio, è il colore grigio quello che si percepisce nelle iniziali dissonanze magnetiche di questo primo pezzo. Tutto viene chirurgicamente pesato (vedi gli orpelli in seconda battuta), così gli intrecci delle sei corde risultano mai veramente banali e il basso ci mette del suo per una bella prova intensa. Il cantato è di quelli “sospirati” ma -per fortuna- intensi, riesce difatti a conferire in contemporanea una strana sensazione “gioia e dolore/sfogo” senza creare particolari grattacapi. Mi piace il modo in cui i Lake of Blood affrontano strutturalmente la “canzone lunga”, i nostri non danno mai punti di riferimento e non battono ossessivamente sulle comunque riuscite e accattivanti melodie, niente sarà capace di fermarli sino a quando saranno loro a deciderlo (lasciando magari l’amaro in bocca per un piacevole momento non ripetuto). La seconda Destroyer of Vices amplifica meglio le loro caratteristiche, calcando/agendo con più violenza e armonia dove richiesto. Ma se Proxigean Arcanum era in qualche modo la parte “controllata” questa Destroyer of Vices non esita nel rilasciare diverse scariche emotive non indifferenti (ascoltare con attenzione dai tre minuti e mezzo circa sino ai cinque, nonché l’evocativo finale), tutte in beata successione. Le due canzoni alla fine arrivano ad equivalersi, incastrandosi perfettamente una sull’altra quasi fossero potenti magneti, senz’altro la seconda sfodera armi in grado di renderla in qualche modo più “appetibile”, ma queste sono giusto sottigliezze a cui badare solo se si ha voglia.

Speriamo che questo debutto dia il via a qualcosa di ancora migliore, quasi sicuramente non piacerà a tutti a causa della sua forma ben poco tradizionale, ma comunque sia, As Time And Tide Erodes Stone è un gran modo di iniziare vista le non comuni doti espresse, creatività e “nobiltà” in cattedra anche fosse solo per una fugace lezione di supplenza.

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Summary

Human Jigsaw Records, The Flenser Records (2011)

01. Proxigean Arcanum
02. Destroyer of Vices