Keys Of Orthanc – Unfinished Conquests

Si festeggia il terzo anno di attività per i canadesi Keys Of Orthanc, i nostri dopo due dischi accattivanti e capaci di metterli sulla bocca dei fanatici di dovere dell’underground black metal arrivano al capitolo/tentativo “dungeon synth”. Sempre spalleggiati dalla ottima Naturmacht Productions decidono di buttare fuori (forse proprio a causa del tempo messo a disposizione dalla quarantena) il disco ambient atto a “spezzare” un dato tragitto che spesso si cerca di proporre in qualità di voce fuori dall’usuale coro.

Così seguendo la scia di Burzum, Mortiis, Wongraven e Vinterriket i gruppi si sono via via cimentati in questa particolare disciplina musicale, se vogliamo molto “elementare”, ma capace di produrre le sue buone storie come nel caso dei più recenti Old Sorcery che non posso fare a meno di consigliarvi.

I Keys Of Orthanc decidono di infilarsi ulteriormente dentro l’immaginario fantasy con questo terzo Unfinished Conquests, un disco ambient che non arriva ai tre quarti d’ora pieni di durata e che dice il suo all’interno di una discografia in pieno allestimento.

Una tiratura inizialmente molto limitata (chissà se in futuro ci saranno ristampe più “corpose”) lascia sgorgare note quiete e fiere, note che non impiegheranno molto nel farsi ostaggio dei nomi poco prima menzionati.

Si registra all’interno di Unfinished Conquests una certa ariosità/sinuosità, con ritmiche epiche adagiate e lasciate quasi a morire, dove noi saremo trascinati e coinvolti da tastiere decise e condottiere nel guidarci su un tratto di strada impervio e ricco di minacce.

Non è musica che và troppo descritta nei dettagli, si va molto a sensazione, alla capacità insita dentro di noi di saper guardare altrove con occhi chiusi e musica alle orecchie. Ascoltare un disco di questo tipo è un po’ come leggere un buon libro fantasy, una cosa non adatta a tutti, ma che potenzialmente è in grado di rapire anche più della vita reale.

Come ogni buon disco di questo genere l’ascolto cresce a suon di ripetizioni. Te lo sta a sussurrare lievemente, in punta di piedi la seconda Never Forgotten Heroes of Ages; la canzone è un opportuno manifesto misterioso, una calata dentro un mondo di eroi ed insidie a loro collegate.

E’ pura, misteriosa gloria epica quella respirata su Glorious Battles & the Good Old Days… , brano cardine dell’intera opera e chiave di svolta per l’ingresso dentro una seconda parte di disco che verrà impegnati in questa particolare battaglia i soli inguaribili masticatori del genere.

Cinque composizioni bagnate da una copertina che prosegue a dovere quelle dei dischi precedenti (gioia per gli occhi metterle l’una accanto l’altra). Ulteriori piccoli punti bonus per questi canadesi che a suon di buone prove stanno cominciando a sgomitare per guadagnare posti all’interno della scena.

Summary

Naturmacht Productions (2020)

Tracklist:

01. Lonely Warrior In The Ruins Of Time
02. Never Forgotten Heroes Of Ages
03. Glorious Battles & The Good Old Days…
04. The Dragon’s Lair
05. One Last Hunt