Kataklysm – Heaven’s Venom

Kataklysm – Heaven’s Venom: la furia non accenna a rallentare

Decimo capitolo discografico per i Kataklysm. I canadesi, dopo le prime uscite più estreme (non per questo da evitare, ovviamente), hanno trovato la giusta quadratura per le “masse” solamente nel 2000. Nella fattispecie con il disco The Prophecy (Stigmata of the Immaculate). Da quel momento in poi, i Nostri hanno piazzato una serie di dischi sempre convincenti e trascinanti (difficilissimo riuscire a dire con certezza quali siano i migliori, i miei restano Epic (The Poetry of War) e Shadows & Dust) e conquistato il pubblico con esibizioni live impeccabili e di spessore, diventando una delle formazioni più gettonate in campo death metal.

Si può discutere a lungo su quanto realmente valga un album dei Kataklysm, ma una cosa è certa: la loro musica emana un senso di energia non trascurabile. Io li vedo – non a caso – come una sorta di versione death metal dei Pantera (alcuni pezzi rallentati fanno scapocciare come solo loro sapevano fare), mentre in altri momenti mi ricordano spesso gli Hypocrisy, soprattutto per via di certe soluzioni melodiche (in questo caso le troveremo su As the Wall Collapses e Blind Saviour). In mezzo c’è molto altro, ma in generale i loro punti di forza restano le parti “slow”, quelle selvagge da devastazione totale, e le controparti più “easy”, poste lì con fare depurativo.

Heaven’s Venom si aggiunge a una discografia già importante e riesce persino a impreziosirla. Certo, non ci dice niente di più, né niente di meno rispetto a quanto fatto in passato, ma si fa comunque apprezzare grazie a un songwriting solido e a un artwork che non stona mai.

I momenti da ricordare (e quelli meno incisivi)

Le armi dei Kataklysm sono dichiarate da tempo: riff “pompati”, semplici o ricercati, si uniscono all’interpretazione vocale di quel personaggio che risponde al nome di Maurizio Iacono. Il tempo e l’esperienza hanno reso Maurizio un vocalist tecnicamente sempre più valido. Ormai sono lontani i tempi in cui alternava scream e growl senza il minimo controllo. Ora ogni suo intervento è calibrato a dovere, senza forzature, e questo gioca decisamente a favore dei brani. Possiamo fare un esempio perfetto con l’opener A Soulless God, uno dei pezzi di punta di tutto Heaven’s Venom. Accelerazioni impeccabili, melodia e violenza che si fondono continuamente, a dimostrazione della piena maturità del combo canadese.

Determined (Vows of Vengeance) parte invece come uno schiacciasassi, tramutandosi presto in un brano “contaminato” e anthemico. Sicuramente un altro punto di forza del full-length. Faith Made of Shrapnel chiude il terzetto iniziale come meglio non si potrebbe chiedere. In questo caso, riusciamo anche a rilassarci, nonostante la consueta dose di potenza.

Push the Venom apre invece a una parte centrale meno ricca rispetto al resto. Rimangono ben impresse comunque qualità, bontà del songwriting e il consueto divertimento, solo che in dosi minori. È una sensazione che potrà sicuramente variare da ascoltatore a ascoltatore (ad esempio, la parte melodica in crescendo di Hail the Renegade è molto bella, e As the Wall Collapses è tutto fuorché un brutto pezzo, anche grazie a ispirati solos), ma per tornare a essere completamente soddisfatto devo attendere le ultime due della tornata: Suicide River e Blind Saviour. Due brani da mettere fra le loro migliori cose di sempre. La prima riversa nei suoi passaggi una magia che troppo spesso si crede perduta, mentre la seconda avvolge grazie al suo incedere lento e accattivante.

Considerazioni finali: per chi è questo album?

In definitiva, se i Kataklysm sono per voi una malattia comprovata, e la sazietà è ben lontana dall’essere raggiunta, non esitate. Fate pure vostro anche questo Heaven’s Venom. Vi darà sicuramente quello che cercate, secondo la vostra unica e sacrosanta scala di valori. Se invece il vostro rapporto con la loro musica è stato finora turbolento, non sarà certo questo disco a risolvere l’arcano dilemma. Ottimi lampi che però cedono alla fine a un insieme un po’ molle. Sensazione di giudizio quindi debole, anche se – va detto – non c’è nulla da buttare via completamente.

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Summary

Nuclear Blast Records (2010)

Tracklist:

01. A Soulless God
02. Determined (Vows Of Vengeance)
03. Faith Made Of Shrapnel
04. Push The Venom
05. Hail The Renegade
06. As The Walls Collapse
07. Numb & Intoxicated
08. At The Edge Of The World
09. Suicide River
10. Blind Savior

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