Logos è il titolo del terzo album del progetto polacco Intra Nigrum. Ed è una piccola gemma nascosta nell’ormai vasto campo legato ai suoni atmospheric black metal.
Ci troviamo di fronte a quella classica scoperta capace di rendere onore all’anima. I fili del progetto sono tesi esclusivamente dalla personalità di W, che si assume il peso necessario per portarlo a compimento, riuscendo così ad andare “oltre” attraverso effetti e sfumature sonore.
Con Logos ci fiondiamo a piedi uniti nella sospensione e in temperature subito fredde che però hanno anche il dono di conferire il giusto comfort. La musica Intra Nigrum ci porta a spasso, avanza in modo ordinato, e aggiunge tocchi interessanti, sempre costruttivi per i fini dell’ascolto. Ogni piccola intuizione vale, anche quelle che inizialmente potrebbero risultare deboli o peggio innocue.
Gorgheggiano le chitarre su Midnight Shadow, la canzone conosce gli ingredienti del suo siero e ce lo inietta in modo indolore. Il brano avanza senza fare troppo male, il suo obiettivo (così come nel resto dell’album) è quello di abbracciare per offrire una variante ricreativa ad un mondo ormai impazzito e fuori controllo.
Penso che Above Night’s Altar sia una vera gemma, con il suo approccio oscuro e introspettivo, un brano capace di sprigionare un potere intenso e mai banale. A contrastarlo troviamo Veil of Fog, che ci squarcia ed eleva con il suo cantato ordinato e pulito, mentre In the Cold Interior of Words si distingue per la sua crescita graduale, credo destinata a rivelare tutta la sua forza solo dopo insistenti ascolti.
Ecco, se dovessi descrivere la sensazione più intensa che provo ascoltando Logos, sarebbe proprio quella capacità che mi offre di fermarmi a riflettere. Di godermi un disco dai tratti misteriosi, senza inutili pretese, lasciando affiorare, poco a poco, un piacere spontaneo e autentico. Un senso di “dolce anestesia” che l’ultima From Blood and Blue Sky riuscirà ad esprimere a dovere con il suo rarefatto saluto.
Non bisogna cercare in Logos “la produzione della vita”, ma semplicemente un disco onesto che svolge appieno il suo compito. In tal modo potremo staccare la spina e cibarci delle atmosfere che il monicker Intra Nigrum ci sottopone assieme alla sua innata pazienza.
Summary
Putrid Cult (2024)
Tracklist:
01. Midnight Shadow
02. I’m Touching Raindrops
03. Above Night’s Altar
04. A Veil of Fog
05. In the Cold Interior of Words
06. Shemreh
07. A Shuddering Star
08. From Blood and Blue Sky