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Copertina dell'album Mental Hygiene degli Internal Rot

Internal Rot – Mental Hygiene

Internal Rot – Mental Hygiene: il grindcore come sfogo totale

Internal Rot, direttamente dall’Australia, esordiscono con Mental Hygiene, una mezz’ora scarna e brutale di grindcore puro. Venti tracce che si sbriciolano in pochi secondi, volano via in brandelli, si frantumano in una formula ossessiva e ripetitiva, che non concede tregua.

L’unica precauzione consigliata? Foderarsi bene le orecchie prima dell’impatto (perché qui di un semplice ascolto non si può parlare). Una volta terminato l’album, i problemi a udito ed equilibrio potrebbero diventare un rischio decisamente concreto.

Gli Internal Rot non hanno la minima intenzione di innovare. L’unica premura che si concedono è quella dell’impatto. Chitarre spesse e taglienti come coperchi di scatolette arrugginite, rabbia punk che impregna ogni battito, ritmi martellanti. Pescano a piene mani dai maestri del genere – Excruciating Terror, Napalm Death, Agathocles – e convogliano nella loro musica uno sfogo totale, viscerale, incontrollato.

Ascoltatori avvisati: qui si va al sodo

Niente giri di parole: per apprezzare davvero Mental Hygiene bisogna essere ossi duri, sapere esattamente cosa si cerca da un disco del genere. E soprattutto, saper incanalare tutta l’energia e la voglia di rivolta che la band scarica addosso all’ascoltatore. Li immagini lì, intenti a sbranare i loro strumenti come fosse la prima volta e la centesima insieme. Ripetete questa immagine per ogni traccia della scaletta, e poi ditemi che quei secondi di silenzio durante la conclusiva Riddled with Rage non vi lasciano interdetti, quasi spaesati.

Con la giusta produzione il gioco è già mezzo fatto, e qui la produzione c’è. Le chitarre suonano sporche, aggressive, ogni tanto si abbassano creando ondate di esaltazione improvvisa. La voce è rancida, folle, si nasconde in un delirio depravato. I toni bassi dominano, ma c’è anche spazio per impennate schizzate che colorano il suono di ulteriore disagio e fragore.

Parlarne troppo serve a poco. Non c’è bisogno di spiegare o giustificare nulla: chi si affaccia a questi suoni sa già bene cosa vuole. È musica estrema, al 100%. Cruda, diretta, catartica. Uno sfogo che si propaga come un virus, batteri sonori che infettano e pungono, provocando una reazione istantanea. E’ il punto di collisione tra senso e nonsenso.

Mental Hygiene sarà lì ad aspettarvi nei momenti difficili, come solo un vero amico sa fare. Pronto a farvi evitare guai peggiori, a restituirvi un po’ di forza e lucidità, quel minimo di smalto necessario per affrontare di nuovo la strada, senza il rischio di finire dritti in gattabuia.

Come si fa a non adorare un macello sonoro del genere? Più lo ascolto, più me ne compiaccio.

  • 70%
    - 70%
70%

Riassunto

Blastasfuk Records (2014)

Tracklist:

01. Muciferous
02. Blessed With Light
03. Bamboo Spine
04. Long Pig
05. Sex Everywhere
06. Mental Hygiene
07. True Remorse
08. Opened From Inside
09. Nose In Neck
10. Beamer
11. Chalk Tooth
12. Eyelids
13. Lashed With Viscera
14. Teeth Eating
15. Lingchin
16. Head On A Stick
17. Morons, Infidels And Fools
18. Hodgkinson St
19. Hit And Run
20. Riddled With Rage

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  • Data dell'articolo
    11 Ottobre 2014
  • Pubblicato da
    Duke
  • Pubblicato in Recensioni, Thrash Metal/Violent Frequencies/Post Metal
  • Taggato con Blastasfuk Records, Internal Rot, Mental Hygiene
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