Furono una gran scoperta gli Humanus Hostia, una scoperta attivata dalla francese Le Crepuscule Du Soir, etichetta che poteva di certo vantarsi per averli valorizzati in qualche maniera, una “piccola-grande” soddisfazione estrapolata dal nulla. La prima stampa di Nostalgica è avvenuta in sole 100 copie (in confezione dvd), mentre la ristampa è stata concretizzata solamente agli inizi del 2014 (medesima etichetta).
Questo debutto è in grado di rilasciare una “bellezza acerba” e capace di affascinare in modo istantaneo. Molto probabilmente gli svedesi dovranno modellare ulteriormente la forma se vorranno ambire a traguardi ancor più prestigiosi (anche perché, oltre al black metal melodico/depressivo, troviamo pure alcuni sfondamenti in campo dark ambient), ci troviamo in uno di quei rari casi dove le imperfezioni rendono il discorso ancor più affascinante e misterioso.
Nostalgica tiene compagnia per un’ora e in diversi momenti raggiunge risultati comparabili all’eccellenza, non c’è nemmeno il rischio di annoiarsi perché la tracklist acquista presto toni equilibratissimi. I brani più lunghi sono quelli che incantano meglio, mentre quelli brevi svolgono una funzione da collante, tenendo lontana la sempre possibile e stroncante banalità.
L’affare si svolge per larga parte in territorio melodico, l’obiettivo non è quello di graffiare o di mostrare una lontana ma accesa aggressività, è l’intensità ad essere ricercata, una giusta alchimia definita dagli echi degli strumenti e dal sempre efficace songwriting. I primi sei brani vogano con decisione in una direzione definibile come classica, poi la title track (una bellissima e cristallina strumentale) spinge il lavoro verso una direzione blanda, in certo qual modo definibile come sperimentale (brani come Searching For e Somewhere Else prendono in prestito l’ispirazione da Summoning e side-project limitrofi, mentre la conclusiva Death Rising non stonerebbe su qualche prodotto dal gelido marchio Cold Meat Industry).
Due brani in particolare riescono ad ergersi, sto parlando di In Restraint e di Betrayed By Perfection, due composizioni dense di melodia malinconico/depressiva da brividi. Il cantato cerca il “contegno” e calza perfettamente le note intraprese, amplificando le bellissime note meditate e poi realizzate, non mancano infine le tastiere nel fornire sapienti e grigio/perenni pennellate oscure.
Dopo due canzoni così belle mantenere l’attenzione sul resto non era affare semplice, ma gli Humanus Hostia non precipitano mai su pericolose trappole e io mi sento costretto nell’illustrarvi altre importantissime gemme come l’ariosa e dinamica Days To Embrace, la fugace 29 Days Later (perfetto esempio di come si possa riuscire suonando “elementari”) e la commuovente The Contemporany Past.
Il consiglio è quello di mettersi subito alla caccia di Nostalgica, un vero tripudio di emozioni per chi sa ancora esaltarsi con un tipo di musica basilare ed underground fin nel profondo del midollo. Alcune cose da limare ci sono (la produzione e l’inevitabile conseguenza dell’uscita della musica potrebbe essere ostacolo concreto per tanti) e mi impediscono di fornire un voto ancor più alto e risonante, ma chi ci si avvicinerà con il giusto piglio potrà senza riuscire quantomeno ad immaginarlo.
- - 70%70%
Summary
Le Crépuscule du Soir Productions (2011)
Tracklist:
01. In restraint
02. Days to embrace
03. Betrayed by perfection
04. 29 days later
05. The contemporary past
06. Autumn
07. Nostalgica
08. Searching for…
09. Somewhere else
10. Death rising