Heinali And Matt Finney – Ain’t No Night

E’ musica dal grado altamente emozionale quella proposta dal duo Heinali And Matt Finney. Non c’è bisogno di girarci troppo attorno per comprenderlo. Due personalità che collaborano a distanza cercando vie personali e un grado di intimità che possa andare oltre ogni parametro.

Heinali And Matt Finney mi avevano già entusiasmato con il precedente Conjoined. Adesso fanno altrettanto con il qui presente Ain’t No Night (entrambi usciti sotto l’osteria chiamata Paradigms Recordings), la cui musica appare rarefatta, fredda e ipnotica. Descrivere con parole semplici ciò che si andrà ad ascoltare non è affatto facile. C’è riflessione sulle strutture ambient, poi sfumature post-rock, una colorazione sludge e tanti altri elementi che sfuggono a una definizione precisa. Il lato umano non è per niente convenzionale nel suo “lanciarsi” su lunghe parti parlate, recitate o sussurrate. Sussiste un tocco particolare che rende la musica di Heinali And Matt Finney ancora più eclettica e singolare. Sotto certi aspetti la si può definire come una esperienza cinematografica, una sorta di film “acustico” pieno zeppo di intermittenti flussi sensoriali (una via per comprendere meglio potrebbero indicarvela le composizioni di Angelo Badalamenti).

Ain’t No Night vede la presenza di sole quattro canzoni (per trentacinque minuti di durata). Ognuna si articola in modo lento e atmosferico, e il loro “nevrotico” avanzamento ci induce a formulare attriti aridi ma confidenziali, sta tutta qui l’esatta (e alquanto strana, bisogna ammetterlo) base di questo piccolo “successo”.

Stesso discorso lo possiamo tracciare per il parlato, tratti caldi lo contraddistinguono ma il risultato arriva con distacco. C’è quasi l’intento preciso di volerci allontanare, l’apparenza di voler sorvolare la base musicale per andare a parare su diverse dimensioni narrative.

Le quattro composizioni sono belle in egual misura (inutile cercare di slegarle in qualche modo tra di loro, sarebbe assolutamente controproducente), e nonostante le diverse sperimentazioni l’atmosfera si mantiene un minimo lineare nel suo incedere. Corpo e mente si rilassano per accogliere senza ostacoli ogni ondulato spostamento registrato, ogni sagace goccia sonora prodotta. Ma se proprio dovessi scegliere una traccia da lasciare ai posteri, vi indicherei le mie preferite: l’opener In All Directions (un titolo già di per sé piuttosto emblematico) e la conclusione dal sapore “ulveriano” con Hallelujah.

Ain’t No Night è indirizzato ad una fascia di ascoltatori “alternativi”, quelli che vogliono viaggiare per abbattere barriere, quelli ai quali non bisogna fare mai nomi o liste di generi. Questo disco di Heinali And Matt Finney farà sicuramente incetta di sognatori, e di chi cerca con ossessione un certo feeling e l’atmosfera nella contemporaneità.

Un “vapore infetto” che si muove lentamente, in modo silenzioso e inesorabile.

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    - 75%
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Summary

Paradigms Recordings (2011)

Tracklist:

01. In All Directions
02. Tinderbox
03. Ain’t No Night
04. Hallelujah

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