Gutted – Martyr Creation

L’esperienza di chi arriva al traguardo del quarto disco e sa esattamente cosa volere dalla propria musica. Si potrebbe finirla già qui la disamina e partire spediti nei riguardi di Martyr Creation, ultima fatica degli ungheresi Gutted.

Purtroppo è il mio primo impatto con la band e quindi non posso fare paragoni e relativi confronti con il passato, ma quello che ho potuto sentire mi ha certamente soddisfatto appieno già ad un primo ascolto. I Gutted si esibiscono in un mirabolante death metal secco e tagliante, capace di pagare dazio al lato tecnico –ma mai eccessivo- della medaglia. Si guarda esclusivamente in territorio americano tanto che i nomi che balzeranno subito in testa saranno del calibro di Immolation, Hate Eternal con a supporto i Malevolent Creation più rapidi, voraci e ficcanti. I Gutted sono la classica macchina sgraziata e schiacciasassi, la presa sull’acceleratore è pressoché costante e mai stucchevole, e pazienza se il fattore novità andrà a farsi “benedire” dopo alcuni brani, non è certamente quello che andremo a cercare in questi casi. Diciamo che la partita tende un pochino ad “appiattirsi” senza scadere mai nel “tragico”.

Martyr Creation è asciutto, è una distribuzione costante di colpi diretti, colpi che vanno a finire tutti nel bersaglio, alcuni più vicini al centro, altri un pò meno, ma in ogni caso una “linearità” ci verrà garantita e così non smetteremo mai di orbitare dentro dei livelli prefissati –e diramati- a dovere da una gustosa opener intitolata Cosmos of Humans.

Mezz’ora di legnate, passando prima da False Happiness e Consuming Life e poi da una martoriante Deeper Than Hell seguita dall’andamento vincente di Kings of Emptiness.

  • 67%
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Summary

Xtreem Music (2016)

Tracklist:

01. Chaos of the Beginning (Intro)
02. Cosmos of Humans
03. False Happiness
04. Consuming Life
05. Deeper than Hell
06. Fades Away
07. Kings of Emptiness
08. Hell Dwells Inside
09. Into Oblivion
10. Atrophied Existence (Outro)

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