Goatchrist – She Who Holds the Scrying Mirror

Goatchrist: un demo che trova nuova vita grazie a SixSixSix Music

Iniziare un percorso con un demo di questo tipo è puro grasso che cola. Bravissima l’inglese SixSixSix Music ad averci scommesso sopra (seppur con qualche modifica alla tracklist e all’artwork), giusto per non confinarlo alla categoria dei “prodotti impalpabili” destinati al solo – e dispersivo – ascolto in rete. L’etichetta pesca in casa, e pesca bene, con il giovanissimo monicker Goatchrist: progetto che vede coinvolto il solo Dominator Xul’Ahabra.

Il suo She Who Holds the Scrying Mirror è un ottimo esempio di come si possa ancora entusiasmare facendo nient’altro che “accademia”. Si segue così la strada della “non evoluzione” senza alcuna preoccupazione. Black metal che si sposa con un death mefitico, oleoso e ingombrante, ignoranza spennellata in lungo e in largo, con la giusta atmosfera a guarnire e sigillare il tutto. Sarà “solamente” questo ciò che troveremo all’interno di questi densissimi tre quarti d’ora, saggiamente suddivisi fra classici pezzi propri, una cattivissima cover di Fatal Equinox – Perpetual Resplendence (di pedigree Goatpenis), più una decina di minuti circa – sparsi in tre brani – di musica interamente strumentale.

Through Flames, We Invoke Him, Catacombs e la title track: tre volti della dannazione

La prima in scaletta, Through Flames, We Invoke Him, non era presente originariamente sul demo, ma è stata realizzata solo qualche mese dopo. Fortunatamente si è deciso di piazzarla all’inizio, forte della sua carica che definirei tranquillamente “sovrumana”. L’inizio scorbutico colpisce, seduce e scortica, ma tutto il pezzo arriva a convincere, prendendosi il primo posto del podio senza bisogno di indagini dell’ultimo minuto. Molto bene si fa anche con la melmosa e falcidiante Catacombs, il tetro intermezzo Bloodletting, pt.1, e con la soffertissima sinfonia depressiva della title track.

C’è quell’ignoranza seminale che finisce per farti adorare ogni malefatta qui proposta, a partire dalla colante e disumana prestazione vocale. Il suono è misterioso e crea la giusta, sacrosanta profondità. Trovare rifugio dentro la buca di risonanza non sarà difficile, soprattutto se siamo avvezzi a cadere in trappola su cose sgraziate e riverberanti. Ottima questa rappresentazione del male da parte del progetto Goatchrist, nata dalla penna di un coriaceo sedicenne.

Summary

SixSixSix Music (2014)

Tracklist:

01. Through Flames, We Invoke Him
02. Catacombs
03. The Four Horsemen
04. Bloodletting, pt. 1
05. She Who Holds the Scrying Mirror
06. Fatal Equinox (Perpetual Resplendence) (Goatpenis cover)
07. Bloodletting, pt. 2
08. Inferno
09. The Triumvirate’s Flight to Nippur

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