Ghül – Rhîw

Il monicker Ghül arriva con l’album Rhîw a tagliare il traguardo del terzo disco in appena due anni di attività. Ci troviamo di fronte a una one-man band che si avvinghia all’immaginario di J.R.R. Tolkien, un aspetto ormai inflazionato, ma che fa sempre piacere ritrovare nelle sue svariate forme.

Tuttavia, Rhîw non adotta quelle soluzioni “facili” e smaccatamente melodiche che spesso accompagnano chi sceglie di esplorare l’ambito fantasy. Ghül preferisce addentrarsi nei cunicoli oscuri e maledetti, laddove la positività non osa nemmeno affacciarsi.

Non è uno di quei dischi che ti vengono incontro, Rhîw decide praticamente di fare tutt’altro. La sua è una ricerca dello scontro perenne, dell’impervio ad ogni costo (e pericolo). È soprattutto uno “sbandieratore di caos”, e la sua musica va inglobata, trattenuta prima di poterla comprendere e lasciarla andare. Diciamo che sarà come muoversi all’interno di una fitta nebbia, e i nostri occhi dovranno prima abituarsi all’ambiente per riuscire a distinguere le sagome sparse attorno.

Cinquanta minuti in sei atti chiamati Yá Hrívë Tenë. Non ci vorrà molto per capire il tipo di scontro che ci aspetta all’interno di questo disco. Gli spettri danzano e ci circondano, trovano habitat naturale sulle gelide strutture imbastite dalle chitarre, il loro è un muro sonoro impenetrabile che viaggia in sospensione. L’atmosfera è comunque suggestiva, e c’è un velo di rabbia che segue da vicino un assalto arcigno, stordente e immutabile.

Potrà capitare di trovarsi in una situazione di “comfort” che potrebbe sembrare paradossale. È tutta una questione di ascolti pregressi, di prospettive e della capacità di adattamento dell’ascoltatore. Ma sì, credo che sia possibile riuscire ad adagiarsi in qualche modo su queste note pungenti e trovare un ideale scudo protettivo dal mondo esterno.

Insomma, bisogna lottare per trovare un grado di confidenza idoneo con la musica registrata e calcata con forza su Rhîw. Il nome Ghül esalta sicuramente il concetto di underground, forgia la sua musica secondo istinti autentici, e il messaggio arriva senza filtri. Le escoriazioni ottenute nello scambio, d’altronde, parleranno da sole.

Altro buon colpo dall’Inghilterra da parte di Wulfhere Productions dopo i Parusight.

Summary

Wulfhere Productions (2025)

Tracklist:

01. Yá hrívë tenë I
02. Yá hrívë tenë II
03. Yá hrívë tenë III
04. Yá hrívë tenë IV
05. Yá hrívë tenë V
06. Yá hrívë tenë VI

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