Gli svedesi Fenria sono stati una meteora “brillata” nell’arco di appena due anni. Dapprima avevamo avuto il demo Helvetesvisioner nel 2005, seguito l’anno dopo dall’album De åt döden vigda, uscito sotto le ali della colombiana Hell Attacks Productions.
Erano gli anni in cui si producevano uscite black metal a tonnellate ed i gruppi nordici ottenevano sempre dei “pass speciali” un po’ ovunque (anche quelli più “sfortunati”), avendo vita facile anche quando la musica appariva meno convincente del solito.
I Fenria venivamo gestiti da Necroghoul, il personaggio certamente più noto della squadra grazie al suo operato nei Sorghegard e per i passaggi in band come Diabolical e Setherial. Il loro De åt döden vigda agiva per mezzo di una tracklist particolarmente “strana”: il ballo iniziava con una title track lunga quasi quaranta minuti e proseguiva la sua opera per altre due canzoni, la prima intitolata C.D.W.D. lunga 14 minuti e l’ultima, The Unwinking Eyes of Fenrir di appena 2, usata giusto-giusto come epilogo finale.
E’ proprio la porzione di De åt döden vigda che ha fatto nascere l’album, il brano avanza con bieca lentezza, adoperando ingressi dark ambient prima di lanciarsi dentro un black metal senza infamia ne lode che sfocia su latenti tagli depressive. Il cantato di Necroghoul è raggelante e ben interpreta sia le note diciamo “pietrificate”, che quelle più spinte e velenose (alcuni momenti colpiscono nel segno). Il riffing torna sui suoi passi ed apre scenari melodici interessanti che rendono l’ascolto in qualche modo più snello rispetto la sua durata e di rimando più efficace. Una canzone che và a spezzarsi per poi riformarsi in continuazione, un ascolto che potrebbe finire per interessare gli individui arrivati – a causa di svariate reagioni- fuori tempo massimo.
Emergono dolore e rabbia, in ogni caso sentimenti cupi che lì attorno si aggirano o “covano” puntigliosi nell’ombra. De åt döden vigda resta interesse per quei pochi che vogliamo cimentarsi con delle uscite poco conosciute, testando così delle note poste fuori dai soliti schemi ed imposte da determinati gruppi.
I Fenria non stupivano con effetti speciali, ma confezionavano il loro inconsapevole testamento sonoro che ogni tanto vale la pena di ripercorrere (ricordando con un ghigno la mattanza sonora che veniva fagocitata in quegli anni). Il disco è stato prodotto in combutta con Sasrof di Diabolicum e Bloodline (il secondo pezzo peraltro sembra volerlo evidenziare), informazione che ai tempi poteva confermare un certo interesse/clamore verso la suddetta release.
Summary
Hell Attacks Productions (2006)
Tracklist:
- De Åt Döden Vigda
- C.D.W.D
- The Unwinking Eyes Of Fenrir