Con Act I, i FaustuS compiono il loro primo passo dentro un antro oscuro. Non si tratta di un semplice debutto, ma di un vero e proprio rito iniziatico. L’album si sviluppa come un viaggio denso e nebuloso, sospeso tra realtà e visione, in cui la musica diventa strumento di trascendenza e introspezione.
Act I è un’opera tortuosa, lunga, tutt’altro che immediata. Ma non lascia indifferenti. È una di quelle uscite che esigono “solamente” ascolti attenti, quasi meditativi. Serve tempo per poter masticare le sue idee, interiorizzarne la struttura, e accedere al potere che cela al proprio interno.
Dietro il nome FaustuS si cela Cezar, figura storica della scena estrema polacca, noto soprattutto per il suo operato con i Christ Agony. In questo progetto, ogni passo è ponderato. Le composizioni avanzano lentamente ma con decisione, esplorando paesaggi sonori che attraversano tonalità epiche e narrative.
L’ascolto è stato, senza dubbio, affascinante. FaustuS sembra voler testare i confini, espandendo le sei tracce dell’album fino a renderle esperienze immersive, più che semplici canzoni. L’uscita è volutamente asciutta, persino fredda in certi momenti: una scelta stilistica che mette alla prova chi ascolta, richiedendo costanza, ostinazione e pazienza. Ma i frutti ci sono, e maturano lentamente. In principio si lasciano solo intuire, ma con il tempo emergono, uno dopo l’altro, nei luoghi più inaspettati.
L’aggressività è presente, ma Act I non punta quasi mai all’impatto frontale. Al contrario, è un lavoro che sussurra prima di colpire, che coinvolge nei suoi dettagli mistici e nei suoi abissi atmosferici. I brani si susseguono come una discesa ipnotica, con momenti particolarmente riusciti come nel caso della mia preferita Przywołanie wiedźm.
Mi piacciono dischi come questo Act I. Un prodotto che dimostra tenacia, volontà e visione, evitando le trappole della banalità e proponendo un taglio personale, rituale, che unisce il black metal più lento e ipnotico con elementi che vanno ben oltre i confini del genere.
Un debutto che non urla, ma incanta, da ascoltare con attenzione, fino in fondo.
Summary
Putrid Cult (2025)
Tracklist:
01. Klątwa Wyzwolenia
02. Przywołanie Wiedźm
03. Epifania Mocy
04. Adoracja Magów
05. Piąta Pieczęć
06. Alchemiczne Ognie