Eremit – Desert of Ghouls

A due anni di distanza dal mattone d’esordio Carrier of Weight tornano a mostrare la loro possente stazza i tedeschi Eremit. Questa volta ci troviamo di fronte un ep con due pezzi, giusto il modo per tenere alta l’attenzione nei riguardi di una creatura capace di portare il genere sludge-doom su vette di particolare spicco.

Gli Eremit non dicono nulla di nuovo ma nel loro metodo d’approccio riescono a scovare una certa distinzione che me li fa adorare profondamente. Affrontare dischi come il loro primo non è ciò che si definisce “una passeggiata”, ma in questo caso i nostri sono venuti incontro anche a quelli che hanno meno tempo da perdere grazie ad un Desert of Ghouls di appena venti minuti totali.

Due brani che vanno a mettere la classica pesantezza di stomaco nell’ascoltatore. Sound ruvido, grattato e acido secondi i criteri imposti dal genere, ma anche distensore di una certa violenza strisciante che mieterà non poche vittime sotto un’immaginaria torre su campo arido e desolato.

Sia Beheading the Innumerous che City of Râsh-il-nûm crescono lentamente in proporzione agli ascolti loro concessi. La prima cerca un tiro diretto e “carnivoro”, la seconda invece se la prende più comoda e gira diciamo “alla larga” ma senza evitare di spunzonare in distorsione quando necessario. Due modi differenti per attraversare un luogo comune e così sul filo di lana posso dirvi di aver preferito la seconda menzionata, ma sono cose di poco conto rispetto al valore generato da entrambe.

Gli Eremit fanno tremare ancora il banco e arricchiscono la loro discografia con una nuova perla che li conferma tra i nomi da mettere sotto quella provvidenziale lente d’ingrandimento in territorio doom.

Imponenti.

Summary

Transcending Obscurity Records (2020)

Tracklist:

01. Beheading the Innumerous
02. City of Râsh-il-nûm