Un disco difficile, un album che esige ben presto la nostra completa “chiusura”.
Provengono dall’Ucraina per tingere di nero le nostre giornate “beate”, lo fanno con un album d’esordio che come avrete ormai capito non ha nulla di semplice da spartire, sia per quanto riguarda l’approccio che per le sue successive fruizioni. Non è da tutti cominciare così, sei canzoni -e quasi un’ora di orologio- soffocanti, gli incubi posti in piano piano a danzare come beffardi giocolieri, la notte come unico e possibile sfondo, nient’altro ci è concesso (se opporremmo resistenza) al di fuori di quella buia visuale.
E starà a noi decidere, alla nostre capacità “feline” di poter vedere attraverso il buio, perché quando verremo abbandonati nel bel mezzo di Wolf Will Swallow The Sun non avremo facili soluzioni d’uscita, un bel po’ di strada ormai alle spalle e altrettanta -o magari di più- di fronte, il rischio di smarrimento sarà altamente concreto, l’asfissia palpabile, con la sopportazione a giocare la partita definitiva.
E’ facile tacciare il disco come noioso, se l’immersione non sarà completa altrettanto semplicemente finiremo incatramati senza possibilità di reazione , così è stato il mio primo pensiero, quello dei primi due ascolti perlomeno, dopodiché qualcosa ha cominciato a muoversi, come inquietanti profili che si muovono nell’oscurità, giusto in quella situazione realizzi la forza che sta alla base di un prodotto di questo tipo. E ti innamori, o almeno ne ricevi l’illusione, e tutto arriva come una macabra benedizione, ciò che prima ti urtava ora ti sollecita, finisci schiavo di un abbraccio tanto immaginario quanto reale. Sarà proprio lì che ci scoveremo istintivi nel ringraziare gli Endlesshade e il loro lento mietere, così costante nella sua esasperazione, pure capace di slacciarsi di tanto in tanto dalla lentezza per concedersi a brevi accelerazioni.
Poi pensi alla voce femminile che ci sta dietro e quasi ti illumini, perché scorgi ancora la speranza di incontrare di tanto in tanto una prestazione viscerale, capace di lasciare altrove ogni “dispositivo” di buona maniera. Gli Endlesshade cingono per mezzo di un death doom sepolcrale, niente vi spianerà la strada, completamente tetri gli scenari aperti da Post Mortem prima e 7 (attenzione all’ultimo minuto) dopo, ascoltare questo disco sarà come assistere al compimento di una eclissi, i minuti cadono senza alcuna pietà lasciandoti di pietra, giusto quella materia che solo uno stomaco forte può lentamente sopportare con pazienza.
La title track è quella che ho trovato più “brillante” (quasi ti mangia dal di dentro), Noctambulism è capace di ipnotizzare grazie al suo enfatico lirismo mentre Edge cerca di ravvivare un po’ le dinamiche (riuscendoci, secondo mio pezzo pezzo preferito). I dieci minuti di Truth Untold chiudono con imponenza quest’ingombrante “maratona” sonora, l’ulteriore e definitivo passo (sentitissimo) per poter familiarizzare o comprendere meglio quello che si è ascoltato prima, una cimice calibrata per suscitare rinomata curiosità nei riguardi di quello appena ascoltato.
Dare per scontato è sempre sbagliato, in tal modo album come Wolf Will Swallow The Sun non avrebbero la capacità di “spiegare” adeguatamente il proprio particolare linguaggio.
- - 70%70%
Riassunto
Rain Without End Records (2015)
Tracklist:
01. Post Mortem
02. 7
03. Wolf Will Swallow the Sun
04. Noctambulism
05. Edge
06. Truth Untold