Disturbance Project – Grita Mientras Puedas: Una raccolta per cuori impavidi
C’è poco da dire quando ci si ritrova davanti a tanta rabbia. 21 minuti che non ammettono repliche. La firma preventiva diventa un obbligo assoluto, perché una volta terminato l’ascolto proposto dai Disturbance Project, non potremo piagnucolare o accampare scuse balzane di chissà quale assurda tipologia.
Accettare l’ascolto di Grita Mientras Puedas – una sorta di “best of” tratto esclusivamente dagli split pubblicati dalla band in un arco di circa dieci anni – significa accettare il proprio azzeramento. Ogni facoltà mentale va puntualmente a farsi fottere in nome di un grindcore violentissimo, che poggia abusivamente le braccia su un substrato death metal privo di compromessi.
I nomi da citare sono sempre gli stessi – inutile ripeterli ogni volta – ma la molla che accende questi ragazzi è così pura e sincera da fare male, male davvero. Lo senti subito, come la peggiore delle scosse. Coltelli che tagliano il doppio o il triplo del normale, spuntoni che si ripetono ossessivamente all’interno di un circolo malato, e poi si ritorna sempre lì: quell’attacco immediato e doloroso, quello stacco che ti percuote solo per un attimo, perché al resto non ti abitui mai.
Ma questo discorso vale solo per i prodotti genuini, come Grita Mientras Puedas. Sudore e spirito rivoluzionario danno fuoco ai pezzi, autentiche palle di carta abrasiva strofinate contro la pelle (e se durano più di un minuto è già tanto). La preparazione al massacro è fondamentale per una fruizione completa: non c’è rifugio, non c’è spazio per respirare, tutto corre “a palla”, tutto è proiettato in una dimensione abrasiva della materia. Si va avanti senza voltarsi, si protesta e ci si sfoga come è giusto che sia. I Disturbance Project confezionano un prodotto intensissimo, estremo fino all’osso, quasi viscerale nel voler esprimere l’opposto del termine stesso.
25 brani, nessuna via di fuga
Inni di sovversione cadono come chicchi enormi di grandine. Farsi largo nella tracklist (25 brani: fate voi i conti) è come avanzare a fatica in una giungla fitta, armati solo di un machete logoro. Letteralmente stuprati, vi farete presto un’idea precisa. Non c’è tempo per pensare, e questa urgenza gioca tutto a favore della band. La produzione alimenta decentemente un certo disagio, mentre le canzoni – inevitabilmente – finiranno per scegliervi loro. Le mie? Il quartetto formato da Peste Borbónica, Esbirros, Nada e En La Desesperación mi sollazza in modo particolare.
Ma cercare di decodificare Grita Mientras Puedas ulteriormente significherebbe solo snaturarlo. La cosa migliore da fare è lasciarsi andare, senza troppi pensieri. Come se fosse una pastiglia da prendere per dimenticare – o, al contrario, per riflettere – su tutta la merda che ci circonda. Quella a cui non dedichiamo mai tempo, che non abbiamo voglia di affrontare, quella che ci hanno insegnato ad accettare come se fosse normalità.
Se si potesse attribuire un voto alla spinta che dà vita all’attività di una band, quella dei Disturbance Project raggiungerebbe livelli altissimi. Una tale dimostrazione di protesta è così viva che il dolore arriva reale, e da direzioni diverse, non per forza solo da quella strumentale.
Il significato del volersi bene e male allo stesso tempo. Se cercate questa strana condizione, affidate i vostri loschi affari a Grita Mientras Puedas. Dopo, non avrete bisogno di altro. Per un bel po’.
Riassunto
EveryDayHate Records (2014)
Tracklist:
01. Intro
02. Futuro Negro
03. Ridícula Prepotencia
04. Doble Moral
05. Casus Belli
06. Vomitando Sangre
07. Día Tras Día
08. La Verdad Manipulada
09. Mentiras
10. Muestrame La Verdad
11. Grita Mientras Puedas
12. Todos Te Engañan
13. Solidaridad De Mierda
14. Su Democracia
15. Peste Borbónica
16. Esbirros
17. Nada
18. En La Desesperación
19. Ellos Venden Sumisión
20. Madrid ¡¡NO!!
21. Hipócrita Moral
22. Mínima Esperanza
23. Ya Estas Muerta
24. Excedentes Humanos
25. Esta Mierda De Sistema