Dark Fury – W.A.R.: Black metal spartano e inossidabile
I polacchi Dark Fury non sono mai riusciti nel compito di deludermi. Quando la voglia di rude black metal in modalità “spartana”, marcia, sanguinaria e – perché no – melodica si fa avanti, mi rivolgo a loro con entusiasmo rinnovato ogni volta. W.A.R. è la loro settima mossa, e poco importa se non raggiunge i consueti apici (rastrellate per bene anche i loro split per recepire al meglio la loro arte), perché ciò che hanno da proporre è sempre interessante e pieno di un valore nascosto.
Titolo e copertina fanno già presagire alcune tonalità di base: epiche e ipnotiche quanto basta per spargere la necessaria dannazione. Non manca una certa scontrosità e la flagellazione tipica della band, ma bisogna ammettere che il disco si lascia andare spesso verso soluzioni più “lente” e dall’atmosfera impattante. Quando ci si mettono, i Dark Fury non perdonano. Lo smalto è di quelli duri a levarsi, estremamente resistente. La loro musica è come una corazza d’acciaio impenetrabile.
La corazza sonora dei Dark Fury: marciume, coerenza e volontà malevola
W.A.R. risulta un pelino meno immediato proprio per questo, ma ricordate: per i polacchi dilatare la formula non significa ammorbidire. I piedi restano ben saldi nel marcio underground che li ha sempre accolti e svezzati a dovere. Ci troviamo di fronte a una sorta di evoluzione – “la loro” evoluzione – volutamente malevola, caliginosa e per nulla interessata ad apparire moderna. Non si cercano suoni puliti o perfetti: i Dark Fury guardano al passato senza timore, e lo usano come incentivo alla propria fortificazione.
Sei canzoni, poco più di mezz’ora di glorioso tormento, e poi via con un nuovo giro, per niente sazi d’essere colpiti da chitarre scandite e da uno screaming roco, fiero e sprezzante. Pesante nel suono ma non all’ascolto: questa è la sintesi perfetta di W.A.R. Un disco che manda avanti i mezzi corazzati più ambiziosi come le prime Steel Centurion, la title track e The Cleansing, per poi vivere sull’esperienza con ciò che rimane. Qui finirà per spiccare l’ottima The Plague.
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Summary
Lower Silesian Stronghold, Werewolf Promotion (2012)
Tracklist:
01. Steel Centurion
02. W.A.R.
03. The Cleansing
04. Prepare for War
05. The Storm
06. The Plague


