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Copertina dell'album Destination: Underground dei polacchi Damage Case

Damage Case – Destination: Underground

È una storia di sacrifici quella dei polacchi Damage Case. I primi demo risalgono al 2005, ma solo nel 2013 la band ha pubblicato Oldschool Maniac, il primo full-length. Da quel momento qualcosa è cambiato e le uscite si sono fatte più regolari, tanto che oggi possiamo contare ben quattro album all’attivo. In coda a questi, arriva ora l’ep Destination: Underground, con i suoi venti minuti di malsano divertimento.

L’opener Fallen Angel è molto più di un semplice tributo ai Motörhead (per quello basta il loro monicker). L’influenza della storica band britannica si avverte lungo tutto Destination: Underground, ma fortunatamente i Damage Case riescono a inserire piccole variazioni e accorgimenti che rendono l’ascolto dell’ep estremamente godibile (a tal proposito la chiusura del pezzo l’ho molto gradita).

L’impostazione vocale di Thomas si prende subito la scena. La sua è una voce, grezza e ruvida, intrisa di un alto tasso alcolico, capace di attirarti come un magnete verso il mosh pit più vicino. I brani sono tutti ben assestati, urlano la loro presenza con forza, con l’unico obiettivo di far roteare le nostre teste fino allo sfinimento. War Sacrifice è perfettamente a fuoco e ci trascina con entusiasmo, culminando poi con il suo assolo letale.

Of Pain and Pleasure corre a tutta velocità, sorprendendo quando rallenta improvvisamente su un arpeggio melodico che la accompagna fino alla chiusura. I Am the Antichrist esegue le sue funzione da anthem. Sicuramente un ottimo passaggio verso i pezzi conclusivi intitolati The Lord Unchained (la più oscura) e Betrayer (scattante molto thrash).

In definitiva, Destination: Underground è un’uscita solida e sufficientemente viscerale, suona potente, pulito, ma senza perdere quell’odore di benzina e sudore che serve a un disco di questo tipo. E’ abbastanza potente da conquistare nuovi fan e altrettanto autentico per non tradire chi li segue con rispetto da tanti anni.

Se volete scapocciare e divertirvi senza pensieri opprimenti i Damage Case hanno composto un’uscita senza fronzoli, sulla quale poter fare cieco affidamento.

Summary

Putrid Cult (2025)

Tracklist:

01. Fallen Angel
02. War Sacrifice
03. Of Pain and Pleasure
04. I Am the Antichrist
05. The Lord Unchained
06. Betrayer

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  • Data dell'articolo
    28 Aprile 2025
  • Pubblicato da
    Duke
  • Pubblicato in Recensioni, Thrash Metal/Violent Frequencies/Post Metal
  • Taggato con Damage Case, Putrid Cult
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