Tempo di secondo album per gli olandesi Cryptosis, che tornano con Celestial Death, ancora una volta sotto l’egida della Century Media Records. La sensazione è quella di trovarsi di fronte a un disco destinato a lasciare il segno in questo 2025.
Con Bionic Swarm i Cryptosis stavano solo testando i motori, i possibili limiti e le loro reazioni. Ora invece, con Celestial Death raggiungono un importante apice creativo. In un panorama thrash metal spesso statico, questo album emerge come una delle proposte più fresche e originali degli ultimi tempi, offrendo 42 minuti di pura immersione ricca e stratificata.
Si, me lo sono proprio goduto questo secondo album degli olandesi Cryptosis. Gli intenti di Celestial Death mi sembrano chiari e puntano a dritta sulla qualità, su una “umanità” che forse veniva meno sul precedente lavoro. Alla fine stringiamo tra le mani due prove valide, nate dalla stessa matrice ma orientate verso direzioni diverse. Un percorso del genere può essere intrapreso solo dalle band coraggiose, quelle che non si accontentano di crogiolarsi nei risultati ottenuti o nelle belle parole ricevute.
C’è un incombente senso apocalittico che permea questa nuova opera, sostenendola dall’inizio alla fine. Gli innesti sinfonici aggiungono un senso di epica urgenza, senza però stravolgere il sound della band, che resta preciso, incisivo e tagliente.
Mi sono trovato a pensare in più occasioni ai Kreator del “periodo melodico”, soprattutto grazie a canzoni come Static Horizon e Ascending. Qui c’è piglio, gusto e una struttura solida, il tutto avvolto da una cura armonica impossibile da ignorare.
I Cryptosis appaiono da subito ispirati, compatti e tecnici, senza mai indulgere in inutili virtuosismi. Per loro, la funzionalità di ogni pezzo è sacra, e lo dimostrano sin dall’inizio con Faceless Matter, un brano che ad ogni ascolto si fa sempre più intrigante.
Le metriche vocali di Laurens Houvast si confermano sempre azzeccate. Il suo stile abrasivo, perennemente all’attacco, resta asciutto ed essenziale, dando il giusto peso ai momenti chiave dell’album come nel caso della splendida The Silent Call.
Celestial Death dona un’impronta più oscura al sound dei Cryptosis. Da parte mia, posso dire di esserne stato completamente travolto: la scintilla è scattata subito e non si è mai affievolita. Ogni passo compiuto dalla band si è rivelato efficace, come dimostrano brani come la cupa Reign of Infinite e Absent Presence (sì, lo so… quelle tastiere fanno pensare a un certo Conte).
La produzione esalta l’impatto eretto dai Cryptosis, dando piena efficacia a ogni colpo sferrato. Il disco si nutre a dovere del suo technical thrash metal. Mentre il mix con death e sfumature di black metal sinfonico genera un risultato ricco, affascinate, difficile da immaginare tramite l’utilizzo di sole parole.
Summary
Century Media Records (2025)
Tracklist:
01. Prologue – Awakening
02. Faceless Matter
03. Static Horizon
04. The Silent Call [2024 version]
05. Ascending
06. Motionless Balance
07. Reign Of Infinite
08. Absent Presence
09. In Between Realities
10. Cryptosphere
11. Coda – Wander Into The Light