Cropsy Maniac – Shear Terror: nove minuti di follia grind-horror
Shear Terror è la prima trebbiatura discografica per i Cropsy Maniac. Ragazzoni amanti dell’horror tout court provenienti dagli Stati Uniti.
I Cropsy Maniac ci deliziano per appena nove minuti (troppo pochi, accidenti!). Con un EP che, per fortuna, riesce nell’impresa di risultare dannatamente spassoso e vorticoso. L’energia è esplosiva, e la fame trasuda dagli strumenti. Al pronti-via, le splendide chitarre di Cirque Du Absurd ci scorticano senza pietà. Il primo riff accende quella scintilla primordiale che abbiamo dentro, quella che urla a gran voce una sola cosa, impatto nudo e crudo.
Provare a mantenere un minimo di contegno diventa presto – e inevitabilmente – una missione impossibile. Dentro ci sono grinta ed entusiasmo, c’è voglia di spaccare e colpire duro con ogni singolo riff; il ritmo non molla mai, trascinante dall’inizio alla fine. In men che non si dica, ci si ritrova schiavi di un prodotto troppo breve (ma è anche questa la sua forza), che si ascolta senza troppi patemi, come si faceva una volta.
Con Shear Terror accettiamo la sfida del “crederci ancora”, rivendichiamo quanto le cose fatte con passione e concretezza contino ancora, e quanto possano ancora intrappolarci. È un po’ come osservare l’artwork firmato da Adam Geyer: un colpo ben assestato per chiudere un lavoro semplice ma ben pensato, e poi via, amici come prima.
Siamo nel pieno del divertimento più sfrenato. Godersi queste cinque schegge sonore (l’ultima è Dawn in the Rotting Paradise, cover dei mitici Haemorrhage) è facilissimo, quasi incredibile da quanto lo sia.
Il lavoro c’è, la passione pure: ora tocca a noi rispondere “presente”
Shear Terror funge da promessa per il futuro per i Cropsy Maniac, lanciata con forza verso l’alto. Da parte nostra non possiamo che rispondere “presente” se ci sentiamo ancora legati a questo modo di fare musica, a cavallo tra death metal e grindcore, un’onda potente fatta di corde che lacerano e riff slabbrati come frustate.
Non c’è tempo per far cicatrizzare nulla. Questa è elettricità pura, che scorre libera, ed è bellissimo così, dannatamente bello. L’appuntamento con la prossima release è già fissato. Nel frattempo, saprete benissimo cosa fare quando vi ritroverete con solo nove minuti liberi.
Riassunto
Dead Beat Media (2014)
Tracklist:
01.Cirque Du Absurd
02.Creepy Things
03.Shear Terror
04.I Strangled Mine
05.Dawn in the Rotting Paradise (Haemorrhage cover)