Potenza ritmica, sotto pelle elettronica e batteria chirurgica, sono queste le armi scelte per il primo affondo che conta degli Craving For Caffeine, un nuovo prodotto nostrano che brama l’attenzione di chi è intento a curare gli aspetti più singolari in circolazione.
Dopo un primo ep (intitolato 1st Craving, uscito nel 2013) la band si ritrova oggi bene infiocchettata e pronta per il classico ballo di debutto (a presentarli è la This Is Core Records). L’attenzione per l’appunto sarà del tutto immediata, tuttavia scopriremo come ogni nuovo ascolto nella sua semplicità riesca a tirare fuori sempre qualcosa di nuovo (una volta fatti i conti con la musica capirete anche di quanto poco scontata sia questa “realizzazione”).
Piccoli e mattacchioni incastri atti a far smuovere, disturbare (prendo spunto dall’azzeccato titolo) e ondeggiare l’ascoltatore di turno. Disturbing The Neighborhood si presenta nella giusta maniera, e chiede inizialmente poco del vostro prezioso tempo (la lancetta non farà in tempo a completare la mezz’ora), questa soluzione -unita alla semplicità delle canzoni- aiuta, e facilita senza dubbio la fruizione, invoglia a tornarci sopra, proprio per come l’album è stato concepito.
Dimenticate pure quei lavori oppressi e melensi, quei dischi che magari finiscono per piacere molto ma che in cambio chiedono anche prezzi troppo alti o colmi di sofferenza, non è questo il caso di Disturbing The Neighborhood, qui si vive per l’istante, si gode per il binomio produzione/immediatezza e stop. Musica oggettivamente semplice ma comunque ben studiata, capace di cambiarti l’atmosfera in pochi repentini secondi. C’è sicuramente da pagaiare ancora, ma devo dire che il disco si presenta e scorre bene se lo si prende nella giusta maniera.
La sobbalzante No Compromise 4 attacca e mette in evidenza un miscuglio di sapori in grado di unire Misery Loves Co. con Fear Factory/Pitchshifter e retrogusti alla Pantera/Machine Head. I primi citati rimaranno un po come il leit motiv dell’intera opera, gli altri gruppi appariranno quasi a “spruzzate”, unendosi ad un flavour rock/grunge dai tratti sicuramente spiazzanti.
Insomma Disturbing The Neighborhood è un bel frullatore in azione, questo lo si è ormai capito. 28 minuti di brevi mutazioni, brevi spaccati che fanno la forza solo se unificati. Oltre l’opener ho gradito la doppia faccia di Payback, le amare spine di Portrait e la “filastrocca” Love Killer.
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Summary
This Is Core Records (2015)
Tracklist:
01. No compromise 4
02. Early reflections
03. Say Goodbye
04. Payback
05. Portrait
06. Love Killer
07. Growing
08. Electr_1