Chitarre affilate come lame e voglia di continuare l’onesto percorso intrapreso sin dalla loro nascita. I tedeschi Carthaun non sono dei “campioni” in ambito black metal, però sanno come mostrare i denti ma soprattutto sanno come farsi spazio all’interno di una scena che può relegarti laggiù, dove nessuno potrà mai scorgerti.
Dopo tre dischi e svariati anni buttati sulle spalle le cose non si sono modificate granché, però i Carthaun un pochino di esperienza finiscono col fartela percepire comunque. Si avverte forse più rotondità, ma lo stile rimane grossomodo quello, fatto di ritmi scarni (vuoti ma trascinanti se posso) e colpi taglienti.
Staub und Schatten diventa così nel suo piccolo una delle opere più interessanti e “agili” della semplice ma non troppo vasta discografia Carthaun. Un lavoro da assaporare a tutto sfogo, con anima vorace e sempre votata all’attacco. Le chitarre macinano note che fanno presa e la voce sbraita quanto un’anima dannata rimasta bloccata nel suo patibolo.
I Carthaun sono quella classica formazione soddisfacente, ti fanno subito capire che “le grosse ambizioni” non saranno mai cercate, però al contempo riescono a vibrare colpi in rilievo, colpi distribuiti bene all’interno di una tracklist capace di non cedere mai il passo alla noia.
Le liriche in tedesco conferiscono l’ideale spigolosità ad una proposta che nasce tanto barbarica (talvolta dai riflessi epici) quanto diabolica e incurante di quanto possa realmente resistere l’ascoltatore. I Carthaun proseguivano con Staub und Schatten quel sentiero già tracciato e stabilito da tempo. Disco da prendere dal cesto delle offerte senza ripensamenti (e come gira bene!).
Si distinguono Durch, Charge of the Light Brigade, Dicke Berta heet ik ed Elegie (Auftakt), brave nel stuzzicare diversi aspetti del rude mondo disegnato dai Carthaun.
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Summary
Northern Fog Records (2015), Worship Tapes (2016, mc)
Tracklist:
01. Ad Arma
02. Durch
03. Kriegslied
04. Charge of the Light Brigade
05. Dicke Berta heet ik
06. Berta
07. Elegie (Auftakt)
08. Sturm am Meer
09. Heimwärts