Bonjour Tristesse e l’arte della trance emotiva nel suo progetto solista
Nathanael (precedentemente visto su Agrypnie, Heretoir e Thranenkind) ha sputato fuori nel 2011 il nome Bonjour Tristesse, un progetto molto stuzzicante. Ancora una volta, questo ragazzo è riuscito a proporre musica di alto livello, suonando con vibrante naturalezza e con armi che rimangono grossomodo le stesse. Insomma, quel “solito” minestrone depressivo continua a dettar cocciutamente legge.
Godrà l’uscita chi è riuscito a superare indenne il “boom” del melodic-depressive/black metal, anche se non ci troviamo certamente di fronte a un capolavoro del genere (non è neppure facile comporlo, suonando con il solito metodo). L’album non si preclude comunque un certo e remissivo godimento “di facciata”.
Par Un Sourire è un mattone lineare dalle minime variazioni. Ciò che sentirete nella prima traccia si riproporrà puntualmente su tutte le altre, e il clima si farà ben presto rarefatto: un habitat pronto ad acquisire colori “confidenziali”, tenuto conto dell’ovvio gelo/distacco di fondo.
Minimalismo emotivo e ritualità vocale nel cuore dell’album
Le canzoni non stupiscono (bisogna essere sinceri), vero e insindacabile. Non si assiste di certo a chissà quali peripezie di costruzione. I sei brani (tutti tendenti ad allungarsi) variano in modo lento e impercettibile, mentre le “ariose” aperture vengono scandite puntualmente per via di quei classici momenti chiaro/scuri/rarefatti di rito. Il cantato è facile da immaginare: è il tipico stampo urlato, tutto brividi e sofferenza, che però non tende ad eccedere in modo sgradevole o fastidioso (non troverete striduli messi a caso) e resta ancorato – per quanto possibile – a una dimensione “umana” grondante di puro dolore.
Fare un track by track mi risulta abbastanza inutile, mi limiterò dunque a citare i momenti migliori di questo lavoro:
- Tu es inscrite dans les lignes du plafond (Histoire d’Isabelle parte une): dopo una prima parte “sedativa”, il pezzo travolge con grazia e sentimento dopo l’apparizione della voce femminile.
- Mit einem Lächeln: poco prima che si completi il terzo minuto si assiste inermi a lampi di pura classe (inarrestabili sino alla conclusione del brano).
- Freiheit: da notare la prestazione vocale e le sublimi armonie marmoree.
- Lebenskraft e il suo inizio.
- Tu es inscrite dans les yeux que j’aime (Histoire d’Isabelle parte deux): come si era partiti si finisce, ancora momenti intensi per mezzo delle medesime metodologie.
Omogeneità, trance e abbandono: il viaggio sensoriale di Par Un Sourire
A trionfare sarà quindi l’omogeneità di fondo. Par Un Sourire è un album che si offre “nudo e crudo” al suo fruitore. L’intento è quello di cullare (l’unica cosa realmente limpida, se vogliamo) e addormentare, per poi offrire un continuo ed efficace degradamento. Il suo ascolto equivale a compiere una discesa lunga, tortuosa e inquietante, senza una meta apparente. Lo stato di trance viene praticamente assicurato, ed è proprio questo ciò che si richiede ogni volta che avviciniamo l’orecchio a queste sonorità.
Incrementare o diminuire il voto a questo disco dei Bonjour Tristesse potrà essere molto facile. Io però sono abbastanza sicuro del suo valore, convinto della buona qualità e dell’accompagnamento che potrà offrire.
-
70%
Summary
Self Mutilation Services, Black Saw Records (2011)
Tracklist:
01. Tu es inscrite dans les lignes du plafond (Histoire d’Isabelle partie une)
02. Wieder Allein
03. Mit einem Lächeln
04. Freiheit
05. Lebenskraft
06. Tu es inscrite dans les yeux que j’aime (Histoire d’Isabelle partie deux)