The Battle Will Never End è il secondo capitolo del progetto Bloodshed Walhalla
“Tocca al suolo italico l’onore di dare vita all’atteso Nordland III. Un disco che vede rinascere lo spirito di Quorthon su note che non potranno far altro che emozionare chi ancora non si è fatto una concreta ragione della sua perdita”.
Proprio per queste persone nasce Bloodshed Walhalla, un progetto-tributo scrupoloso nel compiere la sua opera. Non si tenta neppure la minima personalizzazione, spendendo invece i propri sforzi per il ricordo, l’onore e la memoria. Basterebbero solo queste righe per capire da che parte schierarci. Se di solito le incarnazioni-fotocopia non ricevono le nostre attenzioni, sapremo prontamente come aggirare il secondo disco di questa one man band, intitolato The Battle Will Never End. Viceversa, il problema non si pone affatto, anzi, molto probabilmente sapremo estrarre tutto il buono che questi 55 minuti avranno da offrire nella loro onestà.
Drakhen fa tutto da solo (caspita, se si celebra lo si fa bene e sino in fondo) e fa le cose esattamente come devono essere fatte. Esibizione rude ed epica, applicata a un songwriting fatto seguendo i comandi del “pilota automatico”. Anche la produzione segue pari pari quella dei Bathory. Chi è debole di cuore – sentimentalmente parlando – non potrà far altro che apprezzare questi piccoli ma essenziali accorgimenti.
Quando la devozione conta più della tecnica
L’artista dimostra di conoscere bene la propria musa ispiratrice; sia vocalmente che in certi cambi di tempo si percepisce tutto l’amore verso una musica in grado di “elevare” e smuovere l’ascoltatore verso il perfetto senso epico/ancestrale. Non è di certo alla tecnica e allo stile vocale che dobbiamo prestare attenzione. Anzi, è proprio qui che arrivano a contare zero: l’importante è altro, perché anche una voce poco intonata può fornirti risultati del tutto insperati. È l’insieme che deve e dovrà colpire, e quello c’è, è ben presente sin dalla lunga introduzione Heimdallr, dove un abusato corno darà il via a questo glorioso banchetto vichingo.
Blood And Fire attacca in maniera accesa e propone alcune variazioni vocali (cori, voce epica e ghigno malefico) a cavalcare sopra un ritmico intreccio. Le chitarre acustiche penseranno a dosare una speciale colla invisibile per legare al meglio il tutto. At The End of the World è chiaramente l’hit del disco: sin dalle prime rullate (in grado di ricordare orgogliosamente i primi Manowar) si intravede il potenziale che deflagrerà da lì a poco nell’indovinato e coinvolgente refrain. Un toccante climax acustico si intreccia per dar vita alla title track, senza dubbio l’altra perla qui presente. E’ anche una sorta di controparte della immediatezza di quella che l’ha preceduta. Una canzone in grado di accrescere notevolmente il “senso epico” in scia al suo avvincente ritornello.
La seconda metà del disco è rassicurazione
Una volta finiti nel bel mezzo del disco sarà difficile uscirne. È proprio quando parte The Storm che si capisce quanto Drakhen sia riuscito nella particolare “sfida” con se stesso. La canzone spiana la strada e ci tranquillizza grazie al suo incedere tiepido e rassicurante. Da questo momento la strada diventa più chiara e facile da percorrere, pronta a ricevere i nostri passi pesanti durante i rimanenti 18 minuti. Dapprima ci scalderemo con una poderosa Land of Fire, versi fantasy ci scagliano verso un vibrante crescendo canoro. Poi troveremo l’apoteosi epicheggiante di My Sword Again For You (quanto mi piacciono quelle melodie di chitarra in sospensione), una preghiera che chiude al meglio questa preghiera sparsa fra divinità, fuoco e ghiaccio.
Comporre un disco così è senza dubbio difficile e coraggioso al contempo. Ognuno avrà da dire la sua, con relativi pro e contro. Ma a contare alla fine è quella miccia che sta alla base del nome Bloodshed Walhalla, e la voglia di raccogliere un testimone sicuramente scomodo per storia e trademark.
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68%
Riassunto
Fog Foundation (2012)
Tracklist:
01. Heimdallr
02. Blood and Fire
03. At the End of the World
04. The Battle Will Never End
05. The Storm
06. Land of Fire
07. My Sword Again for You