Non sono mai stati da “élite” i Blood Red Fog, però nel loro universo li possiamo definire come dei campioni di linearità. I loro dischi finisci per ascoltarli e te li pure tieni stretti, nonostante i momenti di stanca e quei passaggi un po’ così. Qualunque cosa passi alla fine te la prendi e ti puoi dire soddisfatto, cosa che a ben vedere non riesce esattamente a tutti. Ancora li ricordo con il disco omonimo nel 2006 un disco che esponeva molto bene le potenzialità della formazione finnica ma che alla lunga non si “completava”ottimamente. Da quella lezione ne sono usciti dopo tempo (sei anni costellati da split ed ep) con i buoni Harvest e On Death’s Wings, lavori che hanno portato la giusta dose di chiarezza ed esperienza in casa Blood Red Fog e ora dopo altri quattro anni eccoci qui a cullare il nuovo Thanatotic Supremacy.
Thanatotic Supremacy con i suoi 50 minuti diventa il secondo full-lenght per lunghezza della loro discografia. Per fortuna i nostri non cambiano il modo di agire, in tal modo ce li ritroveremo per l’ennesima volta in missione sul rude e grezzo territorio a cavallo fra classico black metal e quello dai risvolti più depressivi. I Blood Red Fog non si sono mai troppo curati di risultare “appetibili”, le loro produzioni hanno sempre parlato chiaro a riguardo e non si fa eccezione a questo giro anche se bisogna ammettere che qualche “abbellimento” lo si nota (in ogni caso niente che porti lontano dal nocciolo).
La title track apre con le immancabili chitarre d’estrazione Horna/Sargeist, arma spesso utilizzata dai Blood Red Fog che però decidono in questo caso di voltare subito su passaggi di stordente sofferenza. Le sei composizioni scelte per l’occasione appaiono sempre ordinate e ispirate, la qual cosa mi farrebbe pensare di essere al cospetto del miglior album della band, tuttavia sono perfettamente conscio di poter cambiare idea al solo “sentimento” e nuovo ascolto di un precedente lavoro, perché è così che funziona con loro e la loro dannata formula.
Il poter di una scarna essenza, il magnetismo operato da chitarre semplici e “vaganti” all’interno di un mondo freddo e privo di positive sensazioni. E’ bello scavarsi il proprio buco all’interno di Thanatotic Supremacy, non c’è fretta ne la rognosa attesa per un qualcosa di grosso o impellente che dovrà per forza sopraggiungere. Sussiste solo il piacere di lasciare scorrere canzoni come The Master Speaks (trionfo finnico che scava e scava), Astral Witch, Join with the Earth e Puhe Mestauspaikalla, composizioni pregne di strazio, varietà e di lodevole quanto operosa angoscia. Poiché è lì che ci vorranno condurre i Blood Red Fog con i loro semplici/acuti mezzi e quel “tiepido bollore” di fabbrica, ad un’aprezzamento equilibrato ma totalmente consapevole.
Vedere il loro logo stampato sulla copertina è ogni volta una nuova garanzia.
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Summary
Deviant Records (2018)
Tracklist:
01. Thanatotic Supremacy
02. The Master Speaks
03. Astral Witch
04. Angels
05. Join with the Earth
06. Puhe Mestauspaikalla