Ci sono copertine capaci di svolgere un ruolo ipnotico, quella di Nekromysticism, Into The Chasm Of Hell è proprio una di queste. I russi Baal Zebuth non hanno la minima voglia di scherzare e dimostrano di aver studiato la materia black metal molto bene durante gli anni di gavetta (stiamo parlando del loro terzo album). Tuttavia non siamo di fronte ad un disco che si ricorderà per molto tempo, però il suo particolare fascino arriverà ad esercitarlo egualmente e posso dirmi senz’altro soddisfatto sul tipo di sensazioni ottenute. Insomma, il suo fetido posticino nella più marcia delle collezioni di cd black metal lo potrà ottenere senza particolari problemi.
Per farvi un’idea di come suonino i Baal Zebuth dovete pensare agli Immortal di Pure Holocaust (quell’impronta fredda ed incessante sullo sfondo) uniti al classico tocco “animalesco” dell’est europa. I brani sono si diretti ma non si concludono su una flebile manciata di minuti, alla formazione piace variare il minimo indispensabile, e in diverse occasioni si arrivano pure a percepire momenti quasi introspettivi ed occulti.
Nekromysticism, Into The Chasm Of Hell comincia con una rasoiata da leccarsi i baffi, Satanic Massacre è la più corta ma anche la più martoriante dell’intero album e non nascondo di aver desiderato in più di una occasione un disco su questa falsariga. Di certo il resto non è da scartare per partito preso, però in questa maniera l’insieme sarebbe stato più compatto nonché più facile da assimilare.
Might Of The Beast prosegue l’opera corrosiva aggiungendo tocchi di malsana melodia al tutto, un brano in grado di sfiorare apici di alto livello. Instabili frustate sonore sono elargite da una tutto sommato buona Nekromysticism mentre è la sacralità a dominare una sinistra Into The Chasm Of Hell, dove una magnifica prestazione vocale si trascina via tutto (per la serie “riff da ricordare” ascoltare attentamente quello che parte quando mancano due minuti alla fine della canzone).
Da metà album in giù comincia la “progressione” verso lidi dannati e oscuramente rallentati, il primo esempio di tutto ciò è espresso da Trajectory of Eternity (“blasfemissima” quando accelera), poi su Black Blood Hypodermic Syringe emerge distintamente l’influenza “roll” di stampo Carpathian Forest (e dannazione mi sto rendendo conto di come questi russi riescano a conferire particolare attenzione e carica alla coda delle canzoni).
Caos e violenza si fondono poi su Hungry Ak-47 prima che la lunghissima (dieci minuti) Autumnal Disease si prenda la conclusione del tutto tra nefasti fumi e la più completa dannazione (ed è piacevole realizzare come i Baal Zebuth indovinino perfettamente ogni variazione rispetto al massacro posto lassù come sorgente primaria).
A volte il solito pasto fa più piacere di qualche novità sofisticata, bravi Baal Zebuth nel proporre a modo il loro lercio mestiere.
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Summary
Nomos Dei Productions (2011)
Tracklist:
01. Satanic Massacre
02. Might of the Beast
03. Nekromysticism
04. Into the Chasm of Hell
05. Траектория вечности (Trajectory of Eternity)
06. Black Blood Hypodermic Syringe
07. Hungry AK-47
08. Осенняя болезнь (Autumnal Disease)