An Autumn For Crippled Children – Try Not to Destroy Everything You Love

Avevo lasciato gli olandesi An Autumn For Crippled Children al secondo disco Everything, la palla di rimbalzo mi arriva oggi in occasione della quarta fatica Try Not to Destroy Everything You Love, tale palla arriva sinuosamente, e va ad appoggiarsi con delicatezza nella mano.

“Venditori di depressione”, si potrebbe parlare in questi termini di loro, così si potrebbe descrivere un percorso stilistico calibrato e piano piano circoscritto ad un singolare stile che li sta rendendo sempre più speciali nel tempo. Difficile dire se siano meglio ora o prima, per me e per il mio orecchio le cose vanno abbastanza a braccetto, c’è una maturazione coordinata ma c’è anche un livellamento delle cose che ancora non è arrivato ad un livello di saturazione.

Starà a loro ovviamente riuscire a mantenere una certa freschezza acquisita ed ormai consolidata, di certo questa nuova creatura contiene tanta bella roba e non mostra il proprio ingente peso, allarga invece ulteriormente gli orizzonti sensoriali già ampiamente dilatati nel passato. Ad oggi si nota la mano impostata e calcata dal gruppo olandese, è chiara l’intenzione di creare un percorso che non vada ad intaccare o rinnegare ciò fatto prima, la prima cosa che balza all’occhio in tal senso è il non voler abbandonare uno stile vocale completamente estremo e sofferto, un qualcosa che sicuramente impedirà di direzionare l’obiettivo verso un  pubblico più vasto (a volte basterebbe davvero poco, e le cose per generare più hype sono talmente ovvie che diviene inutile dirle, loro di sicuro lo sanno, però sembrano voler ritardare un qualcosa che penso sarà inevitabile).

Meno “chiusura” e più “apertura”, così potrei descrivere Try Not to Destroy Everything You Love senza eccessivi giri di parole, la loro essenza bipolare rimane la prima cosa che si nota, un chiodo fisso che avvolge dal primo all’ultimo secondo (in più la copertina ti mette addosso quel colore rosa e tu non puoi fare a meno di pensarci lungo tutto l’ascolto).

La voce che funge come “strumento fantasista”, mentre le solite tastiere si stendono, spandendo sensazioni a gusto e piacimento del singolo. Il comparto ritmico è secco ed essenziale e va ad infoltire le caratteristiche di immediatezza citate prima, le chitarre restano sporche ma sempre sognanti ed eteree, rimangono tuttavia l’impalcatura fondamentale.

Se Autumn Again rappresenta il ritorno del vecchio amico, The Woods Are On Fire pensa ad aprire porte di cuore e anima, il disco scorre ed è come se una strana nube si formasse sopra di noi, come se stessimo aspettando un mal di testa che non porta con sé alcun dolore reale. Questo è un disco da “stacca la spina che vado a perdermi“, è questa la prima avvisaglia che si avverte con la profonda Never Complete, un puro e semplice inno, un omaggio all’umanità tutta. A seguire troveremo uno dei loro brani migliori di sempre -almeno per me-, sto parlando della autunnale e visionaria Sepia Mountains for Her Lament, basso ad avvolgere e versi che trascinano come calamite per un completo malinconico trionfo.

Closer tira fuori un riff davvero notevole, molto difficile da lavare via, mentre Avoiding Winter si eleva su forma liquida verso un sole nascosto. Starlit Spirits chiude in assoluta oscurante malinconia, completa noncuranza sul “cosa” si è ascoltato sino a prima, il cerchio si chiude e a noi resta soltanto un unico e composto sospiro prima di fare ritorno al presente.

Troppo “oltre” per incastrare questo prodotto in qualche etichetta, c’è la parte estrema e la parte easy (sottoforma di un avulso dark sound), basta sapere solo quello a ben pensarci, il resto è lasciato ad una propria quanto interessante partita. Musica inafferrabile, come quella farfalla che ci sfuggiva sempre da piccoli, musica per affogarsi in qualche ricordo con la consapevolezza che tale rimarrà.

Concludo con una battuta del momento: “potremmo forse perdere gli Alcest, ma non perderemo mai gli An Autumn For Crippled Children“. Ai posteri l’ardua sentenza.

Summary

Aeternitas Tenebrarum (2013)

Tracklist:

01. Autumn Again
02. The Woods Are on Fire
03. Never Complete
04. Try Not to Destroy Everything You Love
05. Hearts of Light
06. Sepia Mountains for Her Lament
07. Closer
08. Avoiding Winter
09. Starlit Spirits