Nel 2008 avevano rilasciato il primo full-lenght Unawakening con risultati per me eccellenti (resta una delle mie migliori uscite di quell’annata), due anni dopo arrivò il turno di Angel, un ep per niente scontato lungo mezz’ora.
Che gli Astral Sleep non fossero un gruppo convenzionale lo si era già intuito, con quest’uscita la band continua opportunamente a mischiare le sue carte (e non offre punti d’appiglio). Se prima erano imponenti ritmi doom a dominare ora possiamo aggiungere al cestello ulteriori influenze, e moltiplicarle lungo i tre atti, tutti denominati Angel. I finnici prendono per mano l’ascoltatore e lo portano in un mondo apparentemente “nuovo”, nel farlo stupiscono ed incantano, guidati in questo da un perenne ottimo gusto.
Sicuramente interessante l’idea di realizzare questo ep (la sua durata farebbe quasi intendere ad un full-lenght) profondo e vorticoso, i tre capitoli possono essere anche visti all’occorrenza come un’unica, lunga canzone (che male mai non fa, in tal modo si entrerebbe ancor di più nel personaggio).
La prima in scaletta è per chi scrive un piccolo capolavoro di metal estremo melodico. Uno splendido inizio classic doom spiana la strada a pertinenti cambi tempo e partiture melodiche di efferata raffinatezza (grande il lavoro del basso e l’atmosfera death metal respirabile a tratti). Infine l’eventuale seguace dei Septic Flesh sintonizzato avrà di che gioire una volta giunto ad un certo punto (aspettare una certa armonia per credere).
Il sound è perfettamente equilibrato, l’ascolto si presta ad essere un’autentica e fluida goduria, i restanti venti minuti passano così velocemente da sentirsi quasi colpevoli.
La seconda canzone recita un ruolo moderato e dalle tinte vagamente “progressive”, si registra così un altro colpo ben riuscito, suadentemente letale ed onirico. La terza parte risulta invece come quella più diabolica e funerea, il concetto è ottenuto senza l’abuso di violenze ma con versi molto “evil” ed inquietanti note lente (come se fosse un rituale potenziato a firma Black Sabbath), insomma un’altra piccola lezione di classe da parte di questi piccoli geni del male.
Seguiteli, adorateli pure se volete (non ci sarebbe nessuno scandalo a riguardo), perché gli Astral Sleep si meriteranno appieno ogni “maledetto” complimento del caso.
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Summary
Solitude Productions (2010)
Tracklist:
01. Angel
02. Angel
03. Angel