AlogiA – Semendria

E’ per me enorme piacere rimettere sotto i denti qualcosa della Elevate Records dopo tanto tempo. L’etichetta italiana era un punto di riferimento importante sul finire degli anni ’90 inizi 2000, e chi amava le sonorità più eleganti del metallo nazionale sapeva per certo di andare incontro a qualcosa di sfizioso, particolare e confezionato professionalmente. E’ bello vedere come certe passioni non muoiano mai, e l’occasione di ascoltare la sesta opera dei serbi AlogiA intitolata Semendria non fa altro che rafforzare un insieme di cose che posso senza dubbio ritenere “speciali”.

Ma questo non è uno spazio riservato al mio fattore nostalgia (anche se la componente nostalgica nella musica degli AlogiA è radicatissima) e quindi partiamo nel dire qualche parola riguardo Semendria. L’album è un pasto ghiotto, qualcosa in grado di soddisfare chi fa del metal classico il suo pane quotidiano ed è vero, le sorprese magari girano larghe, ma non è quella la componente che si va a richiedere ad una band come gli AlogiA. I serbi convincono (non conosco benissimo il loro passato, ma devo dire di preferire -e di molto- questa nuova fatica rispetto a quella precedente intitolata Elegia Balcanica, lavoro che ho fatto fatica a digerire), forti di capacità strumentali senza dubbio evidenti, a maggior ragione dopo un corso di maturazione di quasi vent’anni (si sono formati nel 2001,  mentre l’anno successivo era uscito il debutto Priče o vremenu).

I fratelli Branković alle chitarre sanno il fatto loro, scrivono,suonano e sintetizzano al meglio una musica che non vuole mai andare a sconfinare su territori smaccati o sfarzosi. Su Semendria è tutto funzionale e asciutto, si vuole colpire all’istante e con armi ben calibrate e conosciute. Il loro heavy metal ricorda in primis il lato neoclassico alla Yngwie Malmsteen ma anche quello se vogliamo “operaio” di Helloween/Gamma Ray e Edguy (solo che qui si usano e non poco le tastiere). La scaletta è ben impostata e i brani ci lasciano un loro ricordo preciso già dopo un primo rodaggio.

Molto positiva la prestazione del cantante Nikola Mijić, a suo agio nel performare assieme ai nomi di spicco presenti come ospiti. Questi sono davvero importati e forse non è un caso quello di partire proprio con Mark Boals sulle note di una ruggente ed epica title track. La seconda Eternal Fight vede invece la presenza di Tim “Ripper” Owens e logicamente si cerca di spingere con maggiore pressione. Il terzo ospite è Fabio Lione, al nostro vengono date le briglie di una Visantia (per l’occasione si fa pure uso di un epicissimo momento tutto all’italiana) particolarmente avvicente.

Ma le restanti canzoni non vogliono essere da meno, e dimostrano carattere. Raise Your Fist mantiene toni classici ma senza evitare di strizzare l’occhio alla melodia aprendo al melodic rock di Like a Fire Electrified e alla non trascurabile Can’t Bring You Down (forse il refrain che ho più gradito!). The Calling mi ha lanciato impulsi alla primi Stratovarius mentre Beyond Belief è quantomeno inaspettata nel suo saper accoppiare lirismo Maideniano e riffing arabeggiante.

Gli AlogiA il loro mestiere dimostrano di saperlo fare e se saprete fare confluire le aspettative nel relativo canale circolatorio avrete da gioire il giusto. Semendria esce in anteprima per il mercato giapponese sotto Spiritual Beast, per il resto del mondo il riferimento è invece la menzionata in apertura Elevate Records.

65%

Summary

Elevate Records , Spiritual Beast (2020)

Tracklist:

01 Semendria (Featuring Mark Boals)
02 The Eternal (Featuring Tim “Ripper” Owens)
03 Raise Your Fist (for metal unity)
04 Like A Fire
05 Can’t Bring You Down
06 The Calling
07 Visantia (Featuring Fabio Lione)
08 Beyond Belief
09 From East To West