Aborted – The Necrotic Manifesto

Cambiando la coppia di chitarristi l’effetto non cambia“.

Nessuno si sognerebbe di dire una castroneria del genere senza sapere sotto-sotto di mentire, invece gli Aborted ci dimostrano con i fatti che tutto ciò è invece possibilissimo. I nuovi volti rispondono ai nomi di Danny Tunker e Mendel bij de Leij, e il loro inserimento alla corte di Sven de Caluwé è di quelli da ricordare per quanto riguarda immediatezza di idee ecoesione dell’insieme in un breve arco temporale.

I protagonisti della vicenda si sono messi al lavoro nel solito laboratorio di costruzione, e così, montando e smontando hanno trovato anche questa volta la perfetta quadratura del sound Aborted, aggiungendo di fatto un altro importante tassello ad una discografia che diventa sempre più bella da scorrere o scoprire.

Una volta fatta chiarezza circa l’immutata pelle della band giunge il tempo di entrare nello specifico, ovvero nelle nuove truculente sale addobbate prontamente per la nuova festa (è proprio così che fanno gli Aborted, allestiscono dapprima uno spazio visivo, ma non si accontentano di questo, perché poi lo vanno prontamente a riempire con tutta la loro carica) nominata The Necrotic Manifesto (a condurre la visita ci pensa il tizio di copertina, a terminarla sempre lui ma in compagnia dall’ultima Cenobites, una canzone che non è solo un tributo, non solo una perfetta e sacrosanta chiusura, ma anche un gran bel trait d’union generale).

Ancora una volta gli Aborted si dimostrano tenaci sostenitori di un forte rispetto nei riguardi dei propri fruitori, perché ancora una volta niente è stato messo a caso. C’è un denso ragionamento sotto, ogni momento deve essere stato pensato più e più volte prima dell’inserimento o dell’approvazione finale. E’ tutto questo quello che si sente ancora una volta su un loro prodotto, si avverte lo sforzo sottocutaneo, se ne apprezzano forma e creazione ed infine ci si gode beatamente il massacro (senza omettere l’espressione tecnica, sempre presente ma anche “light”, più digeribile rispetto alla media, proprio come è usanza loro fare).

The Necrotic Manifesto è come una bellissima ed antica lama, già usata in abbondanza durante il passato, ma prontamente affilata al meglio per la nuova messa in scena. Il disco rappresenta la continua ricerca di “marcia e depravata perfezione” da parte della band belga, un risultato che passa attraverso punti di vista sempre diversi e con armi differenti (altra citazione dalla copertina). Proprio così, perché se ad un primo ascolto certe cose non si possono di certo notare, le visuali cambiano repentinamente poco dopo. E tutto quello che ti pareva come “flusso continuo e senza controllo” assume forma ben definita, e non tarderemo nel crearci i nostri speciali appigli sonori, ovvero quei momenti (anche attimi) in grado di rimanere scolpiti nella memoria a lungo o anche oltre, un pregio di pochi per pochi, specialmente quando decidi di dare una certa uniformità alla tua carriera.

Questi appigli per me sono diventati The Extirpation Agenda, title track (furia, stacco, refrain tutto da dieci e lode), Coffin upon Coffin (definitivo omaggio ai Carcass, e qui gli allievi….), Your Entitlement Means Nothing (rabbia death/hardcore da dedicare al proprio migliore nemico), Die Verzweiflung (è una specie di intermezzo in tedesco? puah! ci sta benissimo nella sua pesantezza), Purity of Perversion (quella cosina che a loro viene loro sempre bene), Of Dead Skin & Decay (scava e scava ancora, intensa e malsanamente melodica) e Cenobites (basterebbe il suo inizio a dire il vero, però arriva a ben cinque minuti ed è un bene così, quando il pezzo “ritorna” si gode e nemmeno poco). Anche se niente andrebbe lasciato realmente in disparte.

The Necrotic Manifesto, un’impalcatura ben progettata ma naturale perché non si avverte mai la volontà sul quanto debba durare un brano, tutto deve esprimersi con forza e rabbia staccando o proseguendo solamente quando è giusto o meno farlo. Praticamente a pari merito con il suo predecessore, il resto sono piccolezze.

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Riassunto

Century Media (2014)

Tracklist:

01. Six Feet Of Foreplay
02. The Extirpation Agenda
03. Necrotic Manifesto
04. An Enumeration Of Cadavers
05. Your Entitlement Means Nothing
06. The Davidian Deceit
07. Coffin Upon Coffin
08. Chronicles Of Detruncation
09. Sade & Libertine Lunacy
10. Die Verzweiflung
11. Excremental Veracity
12. Purity Of Perversion
13. Of Dead Skin & Decay
14. Cenobites