Gli A War Inside con il loro ep omonimo “commettono” un veloce ed indiavolato crimine. Alla fine si conteranno una dozzina di minuti appena, un lasso temporale apparentemente “insignificante” se vogliamo, ma per fortuna ci troviamo in uno di quei casi dove l’apparenza si diverte a giocare solo brutti/infami scherzi. I ragazzi sfruttano ed incendiano al meglio ogni singolo minuto, nessun dubbio posto a scalfire (ancor meno i ripensamenti), perché per loro conta solo avanzare a testa bassa (ma fiera), lo fanno come sorta di difesa, per respingere -rimandare al mittente- ogni forma d’ostacolo con raddoppiata caparbietà.
Lo sfogo prenderà immediato sopravvento, e nessuna precauzione viene predisposta a favore di buone o conformi maniere. Questo ep va ingoiato ruvidamente, con forza (come buttare giù una pastiglia senza il bisogno dell’acqua) e voglia di azzerarsi per qualche istante. Le canzoni si mettono una in coda all’altra con l’ausilio di sola ed autentica frenesia, non c’è modo di uscirne tanto che a volte la sensazione è quella di sentirne solamente una in un loop continuo (ma con la piccola certezza di percepire delle variazioni).
Elettrizzanti quando se ne escono con parti mosh alla S.O.D. Ma l’ep è un tributo globale ai desideri di ribellione, allo stampo hardcore americano, pugni in faccia a iosa che vi faranno lacrimare autentico sentimento (proprio quello che a volte perdiamo -e difficilmente ritroviamo- dentro noi stessi).
MDC, S.O.D., Agnostic Front, Sick Of It All (come ipotetica scaletta evolutiva) qualche spruzzata di Madball e via così, con gli A War Inside non ci annoieremo di certo. Fra rullate selvagge e stop’n’go urlati senza timore di perdere la voce, sollazzati da indovinate sotto-tracce melodiche nemmeno ci accorgeremo delle nostre violente azioni nascenti.
La voce -senza eccedere in personalità- non è tediosa come in tanti altri gruppi hardcore di recente formazione, il suo sporco e “riottoso” lavoro lo svolge pienamente e finirà per rappresentare un buon motivo aggiuntivo per il solleticamento di un certo interesse.
“Ciak, si gira“, nemmeno il tempo di dirlo che tutto sarà già finito. Pazienza, prendetevi questa scarica in ogni caso, non potrà fare altro che bene al vostro organismo.
Summary
Indelirium Records (2015)
Tracklist:
01. Intro
02. Life Goes Faster
03. Another Wrong Step
04. Face Against The Floor
05. Lionheart
06. Never Too Late
07. Anchor
08. My Strenght