Dalla Svezia i Prime Creation irrompono con un terzo disco capace di riaccendere la scintilla del power metal nordico. Il loro Tell Freedom I Said Hello esce sotto le ali di Rock of Angels Records e promette di solleticare i palati di chi non riesce più ad attendere le ingenti distanze tra un disco degli Stratovarius e l’altro.
Però limitare a questo i Prime Creation sarebbe oltremodo riduttivo, loro come già detto sono svedesi e ciò lo si sente tutto. Il risultato è quello di avere meno ostentazione tecnica e più vitalità ai pezzi che rimangono facilmente inquadrabili, statuari eppure subito orecchiabili.
C’è rudezza, ci sono spigoli ma anche molta, molta melodia, e i ragazzi sanno trovare i giusti escamotage per tenerci ancorati ad una tracklist che non smetterà di suscitare adeguate vibrazioni, tutte ottimamente prodotte. Davvero, più lo ascolto questo Tell Freedom I Said Hello e più si dimostra un disco super efficace ma soprattutto longevo avvolto com’è nella sua “cristallina praticità” (oltre ai finlandesi già menzionati immaginateli da qualche parte, come l’ideale fusione tra Royal Hunt, Evergrey e il lato meno epico Nocturnal Rites).
In fondo stiamo parlando dell’ossatura formata da Henrik Weimedal (basso), Kim Arnell (batteria) e Robin Arnell (chitarra), che dismessi da tempo i mitici Morifade hanno deciso di dare più – passatemi il termine – “praticità” alla loro musica. Alla voce hanno scelto l’alfiere Esa Englund e il suo connubio tra grinta e carattere accompagnati da note ora abrasive, poi improvvisamente dolciastre rende davvero l’ascolto speciale. Nel mentre il posto alla seconda chitarra viene occupato da Rami Tainamo, un lavoro che ci vuole, accorto e se ne avverte in ogni tratto tutta la meticolosità.
Tell Freedom I Said Hello è un album che cattura a partire dalla sua copertina passando lungo una tracklist elettrizzante, capace di snocciolare mezzi tempi sempre ispirati (non si registrano battute a vuoto) e diretti verso una fonte comune. In tal modo otteniamo linearità, una linearità che non porta mai la noia grazie all’abilità della band di far uscire la propria anima da strutture funzionali, atte a fonderci in un tutt’uno con l’esperienza.
Potrei stare a menzionare ogni traccia, l’impatto elettrico dato da Promised Land, o la successiva e possente Erased (che ritornello però!) passando per il riffing scavato e il refrain magnetico di Journey Through a Wasteland o la “cupa, melodica e raffinata” My Last Farewell per poi finire sulle note del chiodo fisso Dystopia.
Non posso che premiare i Prime Creation e questo loro sforzo che sa da prima come prendere per poi andare ad accrescere il suo valore. Tell Freedom I Said Hello potrebbe non impattare allo stesso modo con tutti, però se siete propensi ad un certo metallo classico studiato e fatto a dovere, se vogliamo persino “poco scontato”, solo in quel caso potrete finire coinvolti con passione nella sua tela.
Summary
Rock of Angels Records (2023)
Tracklist:
01. Tell Freedom I Said Hello
02. Promised Land
03. Erased
04. State Dominion
05. Fallen
06. Journey Through A Wasteland
07. Receiver Of Memory
08. My Last Farewell
09. Into My World
10. Dystopia