Phlebotomized – Pain, Resistance, Suffering

I Phlebotomized sono un’istituzione, un modo di vedere ed intendere il death metal europeo del tutto personale e fuori dagli schemi. Troppo “oltre” e geniali per venire compresi da tutti all’epoca dei primi due dischi (usciti rispettivamente nel 1994 e nel 1997) hanno piano piano iniziato a raccogliere proseliti nel corso delle ere che sono succedute, arrivando a raggiungere lo status di “band culto”.

Il terzo Deformation of Humanity uscito nel 2018 rimetteva in gioco la macchina. Più in linea con i tempi che corrono (l’evoluzione li ha finalmente raggiunti, e se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo questo è il loro non essere più “fuori luogo” all’interno della scena ma parte di essa) ma comunque capace di sprigionare una carica e una inventiva ragguardevole.

Insomma, il solo rimasto dei tempi che furono Tom Palms ha ricostruito un nuovo organismo e questo ha cominciato da subito a mietere raccolti proficui. A tre anni dal terzo disco arriva il tempo per gli olandesi di sfornare un ep lungo 24 minuti, un Pain, Resistance, Suffering così carico di idee da fartelo sembrare lungo il doppio. Un’altra lezione è stata scritta, mescolando le arti ma senza eccessi o gestualità da “fenomeni”. Io ho gradito parecchio, i Phlebotomized sanno esporre ricchezza di contenuti anche quando semplificano le loro strutture; ma ad ergersi troviamo delle trovate melodiche davvero importanti e super combinate con il lato death della questione.

La strumentale It Will Pass… accende orizzonti e la magia, i Phlebotomized non si fanno alcun problema circa la durata dei pezzi che questa volta appaiono anche molto brevi (ma pienissimi di risultati) come nel caso di title track e del fiume in piena di You Have No Idea.

Il vocione di Ben de Graaf è apprezzabilissimo (e presente, un vero Cicerone) e riporta pure a certi capolavori del metal estremo nordico. Con No Surrender quel ritornello che diventa “pulito” è pura genialità, il pezzo funge da ponte verso un secondo spezzone ormai consapevole di avere inforcato una via vincente.

Beheaded Identity porta con sé i Phlebotomized scanditi e soffocanti e fra la tragicità generale esce fuori un momento pulito da lacrime assicurate. Collision Starts Here è un’altra perla da trasporto mentre GPS (Global Problems Served) chiude con maestosa passione/scansione un ep a cui spero venga riconosciuto l’onore che si merita.

Pain, Resistance, Suffering innesca a modo il suo titolo in musica, ma troveremo comunque lo spazio per nutrire sensazioni di speranza attraverso un songwriting perfettamente cosciente sul dove orbitare. Un piccolo must per quest’annata per quanto mi riguarda (condito da una copertina top). Grandissimi e concentrati i Phlebotomized.

80%

Summary

Petrichor (2021)

Tracklist:

01. It Will Pass…
02. Pain, Resistance, Suffering
03. No Surrender
04. Beheaded Identity
05. You Have No Idea
06. Collusion Starts Here
07. GPS