Perennial Isolation – Portraits

Giunti al traguardo del quarto disco in carriera gli spagnoli Perennial Isolation arrivano a confezionare un disco davvero maturo, forte nella sua interezza, ma soprattutto abile nell’elargire alcuni momenti davvero toccanti che definirei senza mezzi termini come “superiori”.

Con molta probabilità stanno girando ancora attorno a quello che sarà il loro sound fatto e finito; questo Portraits appare difatti un pochino variegato (talvolta positivamente incerto), così se da una parte si guarda con malinconica fermezza al passato, e su un determinato stile sopraffino svedese (Dawn e Naglfar si spartiscono la paternità delle prime due canzoni in scaletta), dall’altra si cerca una parsimoniosa intrusione nel più famoso, dilatato ed attuale post/atmospheric black metal. Il tutto viene condensato a dovere da dei Perennial Isolation davvero in forma, diciamo che “lo stacco” tra queste due particolari influenze avviene in modo subdolo e narcotizzante, la cosa devo ammettere che con gli ascolti riesce a cementificarsi bene, senza dare mai l’idea di aver agito sotto determinate forzature.

Sono efferati dipinti svedesi pronti a tramortire Autumn Legacy Underlying the Cold’s Caress e The Breathless Season Bane, due brani che si espongono e ci lanciano dentro un disco ricco, ispirato a dovere da una salda e prolifica inventiva. Non buttano via niente i Perennial Isolation, ed ogni canzone andrà a prendersi le sue fioche luci della ribalta.

Gli otto minuti di Unceasing Sorrows From the Vastness’ Scion è come se aprissero ad una nuova storia fatta di scandita e ponderata riflessione. La canzone emerge e si sviluppa a comparti, dispiegando tutto il suo valore durante una coda a dir poco viscerale. A seguire c’è To the Withering Womb, altra perla indiscussa di tutto Portraits, una sorta di passaggio lambito da chitarre emotive e raggelanti. Con Through Fire Upon Fire iniziamo a capire l’andazzo perpetrato dagli Perennial Isolation, ritorna il riffing ficcante ma lo si va opportunamente a fondere con quella sorta di lenta mutazione alla quale siamo stati indotti (fatemelo dire: davvero ispiratissimi, e quante sensazioni fluttuanti).

Embers in the Slumbering Threshold prende per mano ed accompagna “a strati” e con solidità prima di lasciare spazio alla danzante ed urlata The Silent Solace (dove troviamo Emilio Crespo dei Sojourner a contribuire alla causa) e all’ultima -e quasi colorata- Emanations from the Swallowed Twilight. Il richiamo degli Perennial Isolation è stato così scagliato, un disco questo che potrà soddisfare “vecchi e giovani” ascoltatori, ambendo persino allo scopo di radunarli sotto il tepore dello stesso fuoco.

Poi con una copertina del genere (assolutamente magnetica per quanto mi riguarda, da vinile tutta la vita) Portraits ambisce senza dubbio al raggiungimento di quell’obiettivo uditivo/visivo che molte volte finisce a fare la differenza in certi immaginari.

75%

Summary

Non Serviam Records (2021)

Tracklist:

01. The Fall Awakening
02. Autumn Legacy Underlying The Cold’s Caress
03. The Breathless Season Bane
04. Unceasing Sorrows From The Vastness’ Scion
05. To The Withering Womb
06. Through Fire Upon Fire
07. Embers In The Slumbering Threshold
08. The Silent Solace
09. Emanations From The Swallowed Twilight