Ost+Front – Ultra

Nel 2009, in occa­sione del 20° anni­ver­sa­rio della caduta del Muro, il 49% dei tede­schi dell’Est ha affermato che «la Rdt aveva più lati posi­tivi che nega­tivi. C’erano alcuni pro­blemi, ma si viveva bene». Un ulte­riore 8 per cento era del seguente avviso: «la Rdt aveva net­ta­mente più lati posi­tivi. Vi si viveva più felici e meglio che oggi nella Ger­ma­nia riu­ni­fi­cata». Dopo que­ste cla­mo­rose rispo­ste il governo tede­sco (Sieg Heil, Angela! ) ha deciso di non com­missio­nare più son­daggi -o non ren­derli pub­blici- su que­sto tema.

Quale miglior prefazione per annunciare il come back del progetto Ost+Front?

Dopo due album -l’aggressivo Ave Maria del 2012 ed il più oscuro e raffinato Olympia del 2014- passati clamorosamente in sordina, specialmente ai ‘padiglioni intellettuali’ del Belpaese (per quale motivo sbattersi quando abbiamo i Rammstein in heavy rotation su Spotify da una parte, e la propaganda del regime revisionista che vede nell’utile idiota Simone Cristicchi un paladino da applaudire, dall’altra?! ) ecco che l’anno nuovo ci regala quello che probabilmente è il miglior lavoro della band capitanata dal calvo Patrick Lange (Corvus Corax e Tanzwut nel suo breve curriculum).
Dal punto di vista squisitamente musicale, ci troviamo di fronte ad un disco tutto sommato accessibile anche per chi non è cresciuto a pane, chitarre distorte e ruggine industriale, dove l’alienante rumore metropolitano è praticamente ridotto all’osso, dove il volto più gotico ed intimista della Neue Deutsche Härte gioca indiscutibilmente un ruolo da padrone (sacrosanto, a questo giro, prendere come punto di riferimento i già citati Rammstein del pluridecorato Mutter o gli altrettanto mostri sacri OOMPH! del sottostimato Plastik), il tutto rigorosamente bardato da azzeccatissime venature folkloristiche made in USSR, volte a ribadire il forte legame culturale e sociale tutt’ora presente in buona parte dell’ex blocco avverso alla NATO.

Nostalgici seguaci della libidine Marxista, oppure semplicemente ingloriosi bastardi provocatori?

Sin dalle prime note dell’opener Sternenkinder, degli archi che introducono l’angosciante voce di Mr.Herrmann Ostfront, si viene trasportati in un mondo fatto di incubi orrorifici oltre che di dilemmi esistenziali e punzecchiature politiche. Se l’impatto ritmico di Bruderherz ( <<la Resistenza non è nuova per noi, se cresce una contrarietà il nemico è già destinato alla morte>> ), il granitico riff di Krüppel e l’incalzante Fick Dich mostrano il lato più mascolino della Libera Gioventù Tedesca, è tuttavia il terreno più epico e solenne a donare i frutti più rigogliosi: le brillanti atmosfere di Afrika (qualcuno giura di sentirle riecheggiare quotidianamente tra le mura della segreteria del PD…), la maestosa Moldau, l’impetuoso incidere della teatrale Suizid. Nota di merito anche per il perverso esperimento di Fiesta de Sexo (<<Olvida los condones, así se siente bien, Esta es mi fiesta, me voy a venir, Viva la muerte, coger hasta mori>>) che vede la eiaculatoria performance di Erk Aicrag, mente dei seminali maestri dell’ elettronica più aggressiva e molesta, i messicani Hocico.
Ma il botto è nel finale, col Manifesto di partito Klassenkampf (non credo ci sia il bisogno di traduzione alcuna), glorioso anthem che riesce ad emozionare fin dal primo istante, grazie ad un refrain semplice, diretto ma fottutamente suggestivo. Apice dell’intera discografia crucca, è questa una vera chicca da tramandare ai posteri!

In effetti, bisogna ammettere che di ‘ragazzi fortunati‘ all’orizzonte se ne vedono davvero pochi.

Sarà forse il caso di mettere in dubbio, una volta per tutte, questa farsa del Meccanismo Europeo della stabilità, utile solamente a seppellirci democraticamente nel più breve tempo possibile?
Ehi, ehi… fermi tutti!
Non starete forse pensando che… <<si stava meglio quando si stava peggio>> ??

KLASSENKAMPF… LEIDENSCHAFT! KLASSENKAMPF… LEIDENSCHAFT!!!

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Riassunto

Out Of Line (2016)

01. Sternenkinder
02. Bruderherz
03. Fiesta de sexo
04. Afrika
05. Moldau
06. Krüppel
07. Suizid
08. Fick dich
09. Volksmusik
10. Blitzkrieg
11. Nein
12. Klassenkampf
13. Siebenbaum

Bonus Tracks (Deluxe Edition)

01. Triebwerk
02. Wasser Marsch
03 . MNSTR
04. Sternenkinder (Orchesterversion)
05. Klassenkampf (Instrumental)
06. Bitte schlag mich (Stimmgewalt Coverversion)