Orphalis – As the Ashes Settle

Ricette collaudate e come trovarle…

I tedeschi Orphalis giungono al quarto disco ed approdano sotto le meticolose cure di Transcending Obscurity Records. Il loro As the Ashes Settle conferma e consolida tutte le qualità espresse in passato dalla band, stiamo parlando di un disco che saprà infiltrarsi nei cunicoli battuti dai conoscitori del death metal più tecnico, efferato e malevolo, un death spinto a tutta, bilanciato nelle parti, molto furioso seppur attento, capace persino d’inasprirsi con sporadici tocchi di velenoso black metal come (ben dimostrato dall’attacco di Labyrinth Configuration anche se non vorrei portarvi troppo fuori pista, è giusto un sentore incastrato e respirabile di tanto in tanto).

Gli Orphalis a questo giro immettono nel piatto dieci canzoni (più una breve strumentale) ricche di impatto e groove, dieci stalattiti pronte ad inaridire il terreno sotto i piedi. La band razzia che è un piacere, non resta mai troppo ferma eppure dimostra di conoscere i principi che agitano una certa solidità. E’ difatti la parola “solido” a capeggiare in cima a molto altre nel cercare di descrivere un disco come As the Ashes Settle, un lavoro ben presentato e capace di sancire un magnetismo speciale già dopo i primi puntuali rintocchi.

La tagliente epicità della title track inonda le casse con struttura e voracità, una voracità che sarà pregevole costante lungo tutto l’arco di ascolto dell’album. E’ il classico fiume in piena quello prodotto da questi ragazzi che urlano tutta la sofferenza e la passione che possono riuscire a generare dai loro strumenti.

E’ “dinamismo statuario” ciò che sgorga dalle note impresse con forza dagli Orphalis. I fraseggi sono accorti, attenti a dove posizionano i piedi in virtù di chissà quale catena di eventi che possono generare. C’è il grasso a combattere con movenze sempre affilate e intente a spingere il nostro corpo sempre un po’ più lontano. Onde che generano impatto, una manovra che si rinnova con ogni nuovo pezzo con il rischio concreto di produrre magari un eccessivo stordimento.

Instabile epicità, “grasso che cola” chirurgicamente e nel suo spostamento crea riverbero e mosse reiterate capaci di entrare a forza nel nostro cervello. Lavoro alle chitarre encomiabile e prestazione vocale mai ferma e lesta nel variare registro attraverso l’uso di differenti brutalità.

La produzione “pulisce” bene il tutto e ci permette di usufruire delle varie torture adoperate. E’ un’opera demolitrice questo As the Ashes Settle, un disco che non concede mai spazio a respiri, e anche se talvolta ne da idea, non è una mossa realmente contemplata per quello poiché gli Orphalis vanno sempre dritti sparati verso la loro fonte, una fonte che non intende scherzare nella sua particolare e spietata efferatezza.

Spostamenti che trainano (penso ad esempio a Staring into Ruin), saldi nel loro approccio ed oculati anche quando l’unico intento diviene quello di restare in una data zona a martellare con la benedizione di “mamma ossessione”. Brillante spudorata efficacia, musica per personalità irriquiete.

73%

Summary

Transcending Obscurity Records (2023)

Tracklist:

01. As The Ashes Settle
02. Ritual Of Conflagration
03. Watch Them Descend
04. The Wolves Draw Near
05. An Effigy To Humanity
06. Staring Into Ruin
07. Moon Supremacy
08. From Shadows Arisen
09. Labyrinth Configuration
10. To Embrace Defeat
11. Crowned In Hatred