Omnium Gatherum – Origin

Nono capitolo discografico in casa Omnium Gatherum e nuova conferma da parte di questi fabbri di musica altamente melodica.

Origin è un disco che “scava”, un disco che prende di petto ed elabora tutto il lavoro svolto dalla band finlandese da circa dieci anni a questa parte. Si parla di un lavoro per quanto possibile ruvido, che lascia scontrare bellamente la duplicità peculiare dei Nostri lasciandola centrifugare a dovere prima di rilasciarla in qualità di risultato ai nostri orecchi. Forse potremmo rimanere “ingannati” dopo i primi ascolti, ma il potere degli Omnium Gatherum esce ancora una volta cristallino, esaltante, figlio di uno studio in ambito melodic death personale (ma lo si era già detto nel corso dei dischi trattati in precedenza) e positivamente erosivo.

I cinquanta minuti di Origin sono così, irradiano consapevolezza sui propri mezzi e la volontà di voler calcare una dimensione fortemente voluta e lavorata nel corso del tempo. Le canzoni vengono prima di tutto, il focus su di esse è puntiglioso, efficace ed avanza in un crescendo d’intensità particolarmente gradito.

Sono centratissimi gli Omnium Gatherum ed Origin va subito a planare dentro il cesto delle loro cose più prelibate. Prime con le sue aperture ce lo riferisce in apertura disco, stiamo parlando di un pezzo prelibato, da subito capace di scavare un cunicolo all’interno del nostro immaginario assieme a quella iniezione di luce a nome Paragon (forse la mia preferita, queste due sono anche le uniche a seguire caratteristiche smaccatamente immediate).

Poi troviamo Reckoning, altra perla dell’album, un brano che ti cattura (non importa quando) e ti getta nei suoi tormenti esplodendo a ridosso di un refrain splendido, riuscitissimo. Così più ci addentreremo dentro Origin e più impareremo a conoscere i suoi aspetti viscerali. Dapprima in punta di piedi, poi in maniera lampante, vivida e “grossa” a partire da Fortitude.

Con Friction assaggiamo ciò che gli Omnium Gatherum sanno fare meglio grazie a quel mix fatto di impatto e malinconia pronto a salire nel corso degli ascolti sino a deflagrare in modo definitivo. Tempest spinge sull’acceleratore prima di una coda intensissima formata dall’introspettiva Unity (“I have autumn in my heart tonight”) e da una Solemn che ce ne fa vivere di ogni (e il ritornello nel loro stile diventa un altro momento altissimo).

Ancora una volta qui, in preda a quelle particolari chitarre pronte a staccarsi e dipingere melodia heavy d’alta scuola. Il melodic death metal degli Omnium Gatherum sta crescendo in pragmatismo senza snaturarsi, ed ascoltarli risulta per me un autentico piacere ancora oggi. Il pensiero della loro discografia mi conforta, il suo crescendo, la centralità ottenuta, ed ora che siamo arrivati ad una sorta di “rilascio” continuano ad arrivare nuovi goduriosi frutti.

79%

Summary

Century Media Records (2021)

Tracklist:

01. Emergence
02. Prime
03. Paragon
04. Reckoning
05. Fortitude
06. Friction
07. Tempest
08. Unity
09. Solemn