L’opener By Knife ha abbattuto le mie difese immediatamente facendomi fantasticare le solite indimenticabili sensazioni appartenenti al passato. Ma in fondo poi, l’ascolto di questo The Omnicidalist mi è parso vincente su tutta linea, diretto al suo obiettivo ed incurante delle possibili critiche che potrebbe attirare su di sé.
Gli Omnicidal esordiscono così, dopo non poche difficoltà e con la stoffa di chi ha studiato molto il verbo del melodic death metal. Bisogna però sottolineare le sfaccettature, e le diverse “anime svedesi” messe in moto a The Omnicidalist; è come se la band avesse voluto omaggiare gli stili della propria nazione in toto, senza pensare troppo al tipo di filtri da dover usare (“lasciamoci guidare dall’istinto e meno su come deve uscire il tutto” si devono essere imposti).
E come spesso succede si lascia via libera alla voglia, alla passione e al sentimento. In tal modo le canzoni acquistano la carica necessaria per poter colpire al cuore, andando oltre quella sensazione di “già sentito” che molte volte ci compromette (in interezza o in parte) un preciso ascolto.
41 minuti che sgorgano direttamente dalle fonti dei monti At The Gates, Dark Tranquillity, Dismember, In Flames, Eucharist, In Thy Dreams e persino Hypocrisy (qualcuno ha detto l’oculata ed asciutta The Passenger, Narcissistic Abuse o il manifesto conclusivo Slow Decay). Minuti che arrivano dritti al punto, sfruttando tutto il dinamismo necessario, ottimamente potenziati da una presa diretta che attirerà una certa attenzione già durante la fase conoscitiva.
Il riffing è spumeggiante come si denota dalle ottime WWD, Cemetary Scream (il cui refrain innalza), la “scavatrice” The Neverborn e Ten Shots, tutte canzoni dotate di un’anima presente, costante, ma soprattutto genuinamente ispirata e spinta a fare sempre il meglio possibile.
Un disco che appaga e una band che si lascia volere bene nel suo saper soppesare le varie parti. Non posso chiedere di più ad un esordio in questo specifico stile nel 2023!
Gli inguaribili maniaci del sound svedese non possono commettere l’errore di soprassedere. The Omnicidalist ci prende a cannonate dall’inizio alla fine e denota tutta la buona volontà di una formazione che è riuscita al momento a lasciare il segno.
Summary
Non Serviam Records (2023)
Tracklist:
01. By Knife
02. WWD
03. The Passenger
04. Cemetary Scream
05. Infernum
06. The Neverborn
07. The Reaping
08. Narcissistic Abuse
09. Ten Shots
10. Slow Decay