Ohyda – Psalmy śmierci

Ohyda è la traduzione di Abominio in italiano. Un nome che non viene per nulla sminuito dalla musica truculenta di questi polacchi amanti – per il momento- delle soluzioni su breve distanza.

Con Psalmy śmierci parliamo del loro terzo ep di fila, terzo ep per una band intenta a muovere i primi passi (ma non quelli dell’esperienza che invece è ben radicata in loro) negli affollati scantinati del più fetido e lancinante black metal.

Accompagnati dalla connazionale Wolfspell Records gli Ohyda realizzano un nuovo ep dannato e possessivo. Una lenta/rapida gioia pronta a colare dai nostri dispositivi per corrodere e “corrompere” a mano a mano il pavimento a noi circostante.

Un minimo di rodaggio è consigliato, giusto per familiarizzare con l’ambiente arido e pungente musicato dalla band. Dopo poco, le infernali ed ipnotiche note dovrebbero iniziare a fare il loro corso e spalancare il merito ai sei brani posti in scaletta.

Gli Ohyda suonano scarni e con in testa un’idea base destinata a conquistare. Trame oscure ma ficcanti, molto semplici, sadiche e capaci di apporre le giuste intuizioni melodiche (sentire cosa combinano su Płonąca róża) alle tipiche, scorbutiche e primordiali manovre black metal.

Veleno spruzzato con noncuranza addosso al fruitore di turno che potrà decidere come farne in seguito giusto uso. E’ davvero riuscita l’onda d’urto creata dagli Ohyda, un’onda pronta a respingere ogni tentativo di contaminazione alle nostre idee riguardo alle mutazioni del genere. Una volta dentro Psalmy śmierci non si desidera avere altro (questo il premio migliore che l’ep riesce a strappare), e il restare invischiati dentro al sound lanciato con ispirazione dalle chitarre fungerà da giusta e personale dannazione.

Summary

Wolfspell Records (2023)

Tracklist:

01. Początek
02. Płonąca róża
03. Diabelska rozkosz
04. Gorejący nieboskłon stworzenia
05. Upadek niepokalanej
06. W nicości