L’esaltazione di informi e liquide malinconie. Si resta pietrificati una volta iniziata Time to Leave, prima traccia (grondante dolore) del quinto disco del monicker Nocturnal Degrade. Un album che vuole fare uscire il possibile, puro sentimento cristallizzato in forma di depressive black metal, pronto ad insidiarsi – con tutta calma e criterio – nelle nostre pulsanti e logore vene.
Cursed Echoes From the Past musica in maniera precisa il significato del suo titolo. Parliamo di un disco che ogni estimatore delle strade più nascoste in ambio black metal potrà possedere gelosamente con estremo piacere, una reliquia che grida la sua inquietudine con attenzione, amplificando con tatto quel male lancinante che funge da corazza, un male tenuto volutamente nascosto al mondo esterno.
E’ l’addensarsi di piccoli passi che rende questo disco speciale e a modo suo viscerale.
Certa musica esprime il suo potere senza apporre la benché minima novità al genere. Questo disco poteva uscire benissimo vent’anni fa e nulla sarebbe cambiato, cambiano però le modalità di ricezione, e certe cose sanno come fare giri immani o contorti prima di poter ritornare a casa, così se introdotto al momento giusto un “discorso” come questo Cursed Echoes From the Past potrà dire la sua, persino affermarsi più di quello che si poteva credere, anche se ciò potrà accadere solo per determinate ed idonee anime atte a riceverlo (la fatica credo sia solo nell’arrivarci sopra con le orecchie, dopo sono abbastanza sicuro che le note non impiegheranno molto ad esprimere il loro potere).
Il depressive non è il solo lato respirabile nella musica firmata Nocturnal Degrade. Sono presenti atmosfere caliginose e plumbee, c’è la presenza di tastiere liquefatte che mi fanno pensare a certi acts che hanno cercato in passato strade alternative al genere (mi sono apparsi più volte gli An Autumn For Crippled Children davanti, sentite come cresce bene e sviluppa il suo dolore una traccia come Awareness and Solitude) e c’è pure una spinta più classica, rude e tirata (certi sapori alla Burzum sono spiccati su title track e Path to Eternity – Exit) a plasmare un disco che di certo “gira” nonostante le possibili apparenze, aggirando di fatto quel suo essere in primis un “blocco unico”.
C’è il sapore delle cose fatte in casa (soprattutto a livello ritmico), eppure Cursed Echoes From the Past non arresterà mai il corso di costruzione della sua fitta tela per tutti i suoi 36 minuti. La linfa aldilà di tutto continuerà a scorrere, ma solo gli sguardi più attenti riusciranno a percepirla e dunque valorizzarla.
Summary
War Against Yourself Records (2023)
Tracklist:
01. Time to Leave
02. Awareness and Solitude
03. Cursed Echoes from the Past
04. Lurking State of Coma
05. From the Depths
06. Path to Eternity – Exit